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Economia, presentato il 12esimo Rapporto Nordest

Ieri a Padova è stato illustrato il "Rapporto sulla società e l'economia della Fondazione Nord Est". Tomat: "Le istituzioni devono creare un ambiente amministrativo, fiscale, giuridico, infrastrutturale degno di un Paese normale". Pavin: "Serve una scossa, a tutti i livelli"

È stato presentato ieri a Padova, al centro congressi Papa Luciani, il 12esimo “Rapporto sulla società e l'economia della Fondazione Nord Est”. Numeroso il parterre di politici ed esperti che sono intervenuti. Dal videomessaggio del ministro degli Esteri Franco Frattini, all'ex ministro Gianni De Michelis e l'ex premier Romano Prodi.

presidente_andrea-tomat_1508_2TOMAT. La ricerca, secondo Andrea Tomat, presidente di Confindustria veneta, fotografa "un sistema produttivo effervescente, con un atteggiamento pro attivo di fronte alle sfide. Questo sistema - aggiunge - tuttavia risulta prostrato dall'assenza di risposte alla necessità che oramai da troppi anni pone al sistema Paese. Potrebbe apparire un obiettivo minimalista a fronte delle tante riforme epocali annunciate - ammette - eppure, per assicurare un buon funzionamento delle imprese, sarebbe già una conquista se le istituzioni riuscissero a creare un ambiente amministrativo, fiscale, giuridico, infrastrutturale degno di un Paese normale".
 
Con la crisi, il 42,1% ritiene che il Nord Est abbia e che i problemi principali risiedano nelle difficoltà generate dal sistema Paese.
 
PAVIN. “Serve una scossa, a tutti i livelli, cambiare pelle, farlo in fretta e bene – commenta il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin - La cultura d'impresa sta cambiando, c'è un'accresciuta consapevolezza che senza una strategia di crescita l'impresa fatica troppo e rischia in termini di sostenibilità per il futuro. C'è più convinzione nella forza dell'aggregazione". Secondo l'imprenditore patavino "dobbiamo avere un maggior numero di imprese che da piccole diventano medie, crescendo o aggregandosi, e un maggior numero di medie imprese globalizzate che si tirino dietro i piccoli e siano motori di intere filiere. L'auspicio è che la gravità di queste ore risvegli la responsabilità di chi, da troppo tempo, ha smarrito il senso del paese reale e dell'urgenza delle cose da fare".

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