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Attualità Carmignano di Brenta

Cia Padova: Pozzi di Camazzole e Carmignano, obiettivo acqua buona per tutti

Cia Padova: «Etra predisponga un piano per la ricarica della falda, in collaborazione con gli enti competenti. Serve garantire la continuità dell’approvvigionamento idrico»

«L’obiettivo primario dev’essere la messa a disposizione di acqua buona per tutti e, più in generale, un efficientamento della gestione del servizio idrico nell’area dell’Alta Padovana». Veneto Acque cede a Etra i pozzi di Camazzole e Carmignano (oltre a delle condotte, per una lunghezza totale di 43 chilometri), Cia Padova chiede progetti specifici per la ricarica della falda: «L’accordo fra le due società va nella direzione giusta. Ora, però, gli enti competenti predispongano dei progetti ad hoc finalizzati alla tutela quali-quantitativa della falda acquifera stessa. Le risposte siano certe, chiare e veloci: questo a favore dei cittadini e della filiera agroalimentare».

Tubazione di due metri

In questo quadro si inserisce il progetto Democrito, a cura del Consorzio di Bonifica Brenta. Tale intervento mira alla realizzazione di una tubazione principale di due metri di diametro e delle derivazioni necessarie destinati alla ricarica delle falde per la sostenibilità dei prelievi, tra i Comuni di Marostica e Sandrigo, da costruire per stralci successivi. Occorre, inoltre, mettere a punto delle interconnessioni acquedottistiche a monte, necessarie per garantire continuità in termini qualitativi e quantitativi dell’approvvigionamento idrico dei Comuni rivieraschi. Fra le ulteriori azioni da realizzare da parte della multiutility Etra, secondo Cia Padova, «un monitoraggio preciso e puntuale dell’efficacia delle operazioni di ricarica e, di pari passo, anche la promozione di attività divulgative sui risultati raggiunti». A tale proposito, «è necessario sensibilizzare e coinvolgere attivamente gli utenti sulla logica del risparmio idrico e sul riequilibrio della falda, dimostrando loro la fattibilità tecnica, la convenienza economica e la sostenibilità ambientale della ricarica degli acquiferi».

Iniziative adeguate

«Auspichiamo che Etra stili un cronoprogramma che comprenda delle iniziative adeguate – sottolinea il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini – Il ciclo idrico integrato va salvaguardato, serve una road-map che definisca i vari passaggi. Non possiamo permetterci di sprecare né una goccia di acqua, né tempo. Da anni ci stiamo impegnando su vari fronti per promuovere un concetto tanto semplice, quanto fondamentale: l’acqua è un bene pubblico, tutta la popolazione ha diritto ad un corretto approvvigionamento». Pure relativamente al mondo agricolo, «Si tratta di un elemento strategico, in quanto garantisce un’alimentazione sana agli animali e una crescita corretta alle coltivazioni quali ortofrutta, cereali piante e fiori. Motivo per cui il sistema del ciclo idrico integrato è chiamato, fra le altre priorità, a far fronte alla crisi idriche, anche in territori considerati maggiormente a rischio. In ultima istanza l’accesso a questa preziosa risorsa venga assicurato attraverso le opere, e una costante manutenzione delle stesse. La ricarica della falda, appunto, stia in cima all’agenda delle urgenze degli enti preposti».

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