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«Servono fondi per contrastare il riscaldamento globale»: l'appello dell'Università alle istituzioni

L’invito a sottoscrivere questo appello va ora a docenti e ricercatori dell'ateneo patavino che, alla luce dall’attività di ricerca, sono profondamente preoccupati con riferimento ai dati che emergono sul riscaldamento globale del pianeta in atto

Parte dal Centro Studi Interdipartimentale di Economia e Tecnica dell'Energia dell’Università di Padova l’appello ai decisori pubblici a tutti i livelli, perché assicurino fondi adeguati alla ricerca sul contrasto e l'adattamento al riscaldamento globale e perché in ogni loro decisione tengano come prioritaria la lotta ai cambiamenti climatici in atto. 

L'appello

L’invito a sottoscrivere questo appello (disponibile a questo link) va ora a docenti e ricercatori dell'Università degli Studi di Padova che, alla luce dall’attività di ricerca che si svolge nell’Ateneo, sono profondamente preoccupati con riferimento ai dati che emergono sul riscaldamento globale del pianeta in atto. Dati che confermano quelli misurati dai più autorevoli scienziati al mondo e che pongono un allarme giustificato e urgente ad eliminare nel più breve tempo possibile l'uso dei combustibili fossili, compatibilmente con la crescita dell'economia e il benessere dell'intera umanità. Afferma il professor Paolo Mattavelli, direttore del Centro Studi Interdipartimentale di Economia e Tecnica dell'Energia dell’Università di Padova: «Quando nell’ambito del Consiglio Direttivo del Centro Studi di Economia e Tecnica dell'Energia Giorgio Levi Cases abbiamo discusso l’opportunità di lanciare la proposta ai nostri colleghi di Ateneo per sottoscrivere l’Appello all’Azione in contrasto al cambiamento climatico, la risposta è stata subito entusiasta. In poche ore abbiamo avuto la firma praticamente di tutti. Il tema dell’accumulo di gas climalteranti in atmosfera e dei suoi effetti sul clima e sull’economia è un denominatore che sempre più accomuna l’attività di ricerca di tutti noi che ci occupiamo di temi energetici. Ma l’urgenza che percepiamo nel mondo della ricerca non è altrettanto sentita dai decisori pubblici. Per questo abbiamo lanciato questo appello, per riavvicinare gli obiettivi della ricerca con quelli dell’azione amministrativa. La transizione energetica può essere il volano più efficace di rilancio della nostra economia, se interpretata in modo propositivo, con mercati che si stanno aprendo di grande interesse per le imprese italiane. Non agire ora significa dunque lasciare ad altri queste opportunità. Mi auguro che questo nostro grido d’allarme, che è il grido di tutta la scienza mondiale tramite l’Ipcc, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici, trovi altrettanto forte adesione presso tutti i colleghi di Ateneo. Li invito “caldamente” a sottoscrivere l’appello»

Università di Padova

Aggiunge la professoressa Francesca da Porto, prorettrice alla Sostenibilità dell’Università di Padova: «L’Ateneo di Padova ha messo in atto un significativo impegno per la riduzione delle emissioni dei gas climalteranti. La riqualificazione e l’efficientamento di fabbricati e di impianti obsoleti, la produzione di energia da fonti rinnovabili, la riduzione nell’uso di combustibili fossili, il miglioramento organizzativo e logistico, hanno già consentito di ridurre del 30% le emissioni dell’ateneo rispetto alla baseline (2018), circa il 40% di riduzione pro-capite sulla popolazione studentesca. Un impatto significativo se pensiamo che l’Università da sola produce circa il 5% delle emissioni della città. L’impegno è costante e articolato in tutte le aree organizzative: acquisti, gestione delle risorse, dei beni, dei rifiuti, incentivi per la mobilità sostenibile, e molto altro. Per le sole misure energetiche abbiamo pianificato una spesa di 29 milioni di euro, e abbiamo dimostrato che questo è un investimento che riduce i costi e migliora la qualità degli spazi. Per avere dei risultati positivi è necessario agire, cambiare comportamenti e modelli organizzativi, come sta facendo il nostro Ateneo, ma per essere davvero efficaci nel contrasto al cambiamento climatico è necessaria un’azione concertata ai livelli più alti, che orienti in questo senso tutte le decisioni e gli investimenti: per questo è importante sottoscrivere l’appello».

Arturo Lorenzoni

In merito si è espresso anche Arturo Lorenzoni, consigliere regionale ma soprattutto (in questo caso) docente di Economia dell’energia all’ateneo patavino: «Oggi con i colleghi del Centro Studi Levi Cases di Tecnica ed Economia dell’Energia, del cui consiglio direttivo sono membro, abbiamo reso pubblico un appello a tutta la comunità accademica dell’Università di Padova per firmare un appello ai decisori pubblici affinché sostengano la ricerca e promuovano azioni efficaci per contrastare il fenomeno del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. I dati resi noti dal Sesto Rapporto dell’IPCC, richiamati dall’appello, sono impressionanti e chiamano alla responsabilità di agire con tempestività. Vivo quotidianamente sia il mondo accademico che quello dei decisori pubblici. Noto una distanza siderale nella consapevolezza della sfida che dobbiamo affrontare. Sostengo, dunque, con tutta la mia forza questo appello e ringrazio il prof. Paolo Mattavelli, direttore del Centro, di essersi fatto promotore di tale importante iniziativa».

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