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Baby Touché, al daspo risponde con un brano che su "Padova, la città del peccato"

Negli ultimi mesi è salito agli onori delle cronache non per la qualità dei suoi pezzi ma per fatti di cronaca che hanno portato al daspo che lo terrà per tre anni lontano dalla città. Nel video risse e pistole

«Bad vibes, mi sento così. Sento che il primo che mi parla oggi, domani è rip», nel senso di deceduto, naturalmente. Nella settimana in cui più si parla di canzoni in tutto il paese, non è un brano del Festival quello di cui ci pare interessante dare attenzione, ma il nuovo pezzo del trapper appena daspato dalla nostra città. Che già come premessa non è affatto male. Baby Touché infatti, alias di Mohamed Amine Amagour, è un ventenne padovano di origine marocchine, che ha un certo seguito tra i giovani, a livello nazionale. Negli ultimi mesi è salito agli onori delle cronache non per la qualità dei suoi pezzi ma per fatti di cronaca che hanno portato al daspo che lo terrà per tre anni lontano dalla città. 

Il brano, che è uscito sui canali social di Baby Touché, si chiama "Questa è Padova", ed è accompagnato da un video girato tra la zona della stazione e la prima Arcella dal videomaker veronese Francesco Bonato. Parte a bomba il pezzo, e come è insito nello stile rap da sempre, prende spunto da un fatto di stretta di attualità per la necessità di voler dire la propria. Dal punto di vista artistico, che è poi ciò che dovrebbe contare, finisce per raccontare un contesto che magari può disturbare, ma non si può neppure fingere non sia reale. E' chiaro che il testo del pezzo è una risposta a quanto accaduto, una reazione al daspo e alle critiche che arrivano da chi come lui ha scelto di vivere di quella musica e con quelle regole. «Sento che prima o poi mi urleranno Free Amid, ma per ora tutto bene cominciamo da qui», che è più un atto di consapevolezza che di arrendevolezza. Il brano ha tinte forti, dipinge con credibile spavalderia l'ipocrisia del tempo. Touché indossa una t-shirt con scritto «Pdgang -Questa è Padova», chi lo circonda felpe con la richiesta di liberare «Moad, Samir, Cammello, Franca e Luna», i membri della gang che sono in carcere con diverse accuse. «La nostra casa è la strada, questo è il nostro vero habitat. Dalla stazione alla Stanga, negri che ingoiano bamba. I ricchi abusano bimbi, i tossici chiedono spicci. Mamme che piangono figli e i politici sono tranquilli», canta Baby Touché. Nel video il trapper, non solo lui in realtà, maneggia quella che potrebbe essere una Beretta 92FS. Su una cosa non c'è dubbio, che sia una pistola. «Studio come farvi fuori, ahh», si sente nel pezzo. 

Se Baby Touché voleva il colpo a effetto inutile dire che l'ha messo a segno perché dopo solo un giorno il video, che è presente su diverse piattaforme, è stato visto, condiviso e commentato. Come sempre quando ci si trova di fronte a fenomeni giovanili si tende a etichettare, a giudicare e quasi sempre a esprimere solo ed esclusivamente in maniera negativa. Dal punto di vista artistico non si può dire che "Questa è Padova" non sia il modo giusto per rimettere al centro della vita di questo giovanissimo, ha solo vent'anni, la musica. E' con quella che si è fatto conoscere che era solo un ragazzino, per l'innegabile talento che gli è stato immediatamente riconosciuto. Ma la storia recente di Baby Touché è stata purtroppo costellata più da vicende finite nella cronaca nera che dove si parla di musica e di cultura giovanile. 

I fatti per i quali è finito sotto la lente della giustizia risalgono innanzitutto a giugno 2023, quando la polizia era intervenuta per due aggressioni avvenute nel parcheggio della manifestazione Pride Village a Padova. Secondo le indagini, Baby Touché e un gruppo di suoi amici avrebbe aggredito due giovani all’uscita dell’evento, usando anche dei tirapugni. C'è poi anche un’altra aggressione in cui sarebbe coinvolto il trapper. I fatti risalgono stavolta al 14 gennaio 2022, quando Baby Touché avrebbe avuto il ruolo di mandante in una sorta di spedizione punitiva contro un gruppo di ragazzi considerati vicini a trapper rivali, come Simba La Rua con il quale non corre certo buon sangue. Nella rissa scoppiata davanti alla stazione di Padova, c’erano state anche alcune coltellate. In quell’occasione era rimasto ferito un 25enne.

Così il questore di Padova ha deciso che c'erano tutti gli elementi per dare al ventenne un daspo di tre anni dalla città, perché «non risulta avere una stabile dimora nel Comune di Padova, né di espletare alcuna attività lavorativa, né che vi abbia interessi leciti e dunque si ritiene che vi giunga e rimanga anche allo scopo di compiere attività illecite che turbano la sicurezza e la tranquillità pubblica». 

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