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Barone (Veneto Lavoro) lancia l'allarme: «Nel 2030 mancheranno 150mila lavoratori»

Il direttore di Veneto Lavoro ha parlato nel corso di un incontro nella sede di Ascom Padova di una difficoltà importante a reperire manodopera, soprattutto qualificata, e di una crisi demografica che non tarderà a presentare il conto, ma anche di nuove modalità di approccio al lavoro

Dal “le faremo sapere”, al “le farò sapere”: così cambia il mercato del lavoro. «In effetti sono sempre più i lavoratori, ancor più se giovani, che scelgono l'azienda e non più l'azienda che sceglie il lavoratore»: è uno dei concetti espressi nella sede dell’Ascom Confcommercio, da Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro, nel corso del primo degli incontri attivati dall'associazione e che sotto il titolo “Ascom Forma e Informa” proporrà momenti di formazione per i propri quadri dirigenti.

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«Se il buongiorno si vede dal mattino - ha affermato il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin - direi che siamo partiti col piede giusto: tante presenze per un tema, quello del lavoro, evidentemente molto sentito». Barone ha sottolineato una difficoltà importante a reperire manodopera, soprattutto qualificata, e una crisi demografica che non tarderà a presentare il conto («Nel 2030 - ha detto Barone - il Veneto sarà in deficit di qualcosa come 150mila lavoratori»), ma ha anche parlato di nuove modalità di approccio al lavoro. Per cui risultano più appetite le imprese che offrono un welfare aziendale e magari lo smart working rispetto a quelle che non dispongono né dell’uno né dell’altro.

I dati

Certo, i dati macro, dicono di una regione Veneto e di una provincia di Padova sostanzialmente in salute, con un tasso di disoccupazione che, a fine 2022, non superava il 4,3%. E, soprattutto, evidenziano una distruzione dei posti di lavoro ai quali fa seguito una ben più rapida ricostruzione degli stessi. Segno di una vivacità confermata dai numeri di raffronto tra il periodo del Covid e ciò che è successo a partire dall’inizio del 2022 quando soprattutto commercio e turismo hanno ripreso in grande stile. Una mole di dati e di valutazioni sui quali si sono confrontati i quadri dirigenti dell’Ascom Confcommercio che hanno potuto constatare come la realtà, talvolta, presenti narrazioni diverse.

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