Cala il prezzo dei carburanti, ma i benzinai attaccano il Governo sul cartello del prezzo medio

In qualche area di servizio il display che segnala il costo della benzina è prossimo a 1,8 euro, vale a dire quasi 20 centesimi in meno di quando i gestori sono stati costretti ad indicare il prezzo medio pena sanzioni salate. «Sanzioni che a qualche collega sono state comminate - commenta Antonio Belluco, presidente dei benzinai dell’Ascom Confcommercio di Padova - magari solo perché il cartello, assolutamente inutile, non era bene in evidenza».

Benzina

Non si ferma però qui l'invettiva di Antonio Belluco: «Il ministro Urso sostiene che il cartello sia alla base del calo del prezzo dei carburanti, ma la verità è che non sono certo i cartelli con i prezzi medi ad aver fatto calare i prezzi, e non certo di un terzo, come lui sostiene, ma di qualche centesimo. Le motivazioni vanno cercate in una diminuzione delle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi, anche se non credo sia il caso di entusiasmarsi vista la situazione in Medio Oriente. In ogni caso una cosa deve essere chiara: chi decide i prezzi sono le compagnie, non certo i benzinai, e se in questi giorni le compagnie hanno scelto di tenere un profilo basso sui margini, è perché ne ravvisano la convenienza. Il cartello, quindi, proprio non c’entra, e gli automobilisti lo hanno compreso benissimo, tanto che se il cartello non ha contribuito ad aumentare i prezzi verso l’alto per effetto di un riallineamento verso la media, così non li ha fatti diminuire. L’unica cosa che non è diminuita ed anzi è aumentata, è la burocrazia nei nostri confronti, burocrazia che in questo Paese resta pur sempre l’unica che mantiene il segno “più” e che non sembra avere mai momenti di crisi».