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Martedì, 23 Aprile 2024
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Il camice che avvicina: la Bcc sostiene un nuovo modello per Città della Speranza

Nato da un’idea di Amaranta srl, allo scopo di contribuire ad alleviare la sindrome da camice bianco, il progetto prevede la dotazione di cento camici grazie alla donazione della Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo

È stato presentato mercoledì 4 dicembre un nuovo modello di camice sanitario che sarà adottato nei laboratori dell’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza. Nato da un’idea di Amaranta srl, allo scopo di contribuire ad alleviare la sindrome da camice bianco, il progetto prevede la dotazione di cento camici grazie alla donazione della Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo.

L'iniziativa

L’iniziativa è stata illustrata da Stefano Galvanin, presidente Fondazione Città della Speranza, Flavio Piva e Piero Collauto, rispettivamente presidente e direttore generale della Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo, e Alessandro Galeazzo, ideatore del progetto MAJIME, termine giapponese che significa persona affidabile.  Il nuovo camice si distingue per la sua personalizzazione con immagini adatte all’uso medico-sanitario, applicate con una tecnica di stampa che ne permette la pulizia ad alte temperature senza che si alteri nel tempo. Il camice proposto per Irp è bianco all’interno e stampato con immagini laboratoriali all’esterno. Tra queste compaiono le icone che identificano le sei aree di ricerca proprie di questo Istituto: oncologia pediatrica, trapianto di cellule staminali e terapia genica; medicina rigenerativa; nanomedicina; genetica e malattie rare; medicina predittiva; immunologia e neuroimmunologia.

Camici 2-2

I commenti

Afferma Stefano Galvanin: «Ringrazio la Federazione Veneta Banche di Credito Cooperativo per essere al nostro fianco in questa occasione. Un sostegno lungimirante che, da parte delle banche associate, è iniziato già 25 anni fa, quando è nato il grande progetto di Città della Speranza». Dichiara Flavio Piva, presidente della Federazione: «Lo spirito che anima le nostre Bcc è quello di sostenere il territorio. Oggi noi siamo qui di fatto in silenzio per offrire una donazione ad un progetto importante di Città della Speranza, che forse porterà qualche sorriso in più in mezzo a percorsi di sofferenza e di dolore. Ma il lavoro che in questo Istituto ogni giorno si fa per la ricerca, per la diagnosi e per le cure è ammirevole e ci lascia una grande lezione. Una lezione che come banche siamo chiamate a raccogliere, per essere realmente ‘banca di speranza’ nel segno della concretezza, della solidarietà e della cooperazione». Aggiunge Alessandro Galeazzo: «Il camice è pensato per creare empatia e avvicinare la persona, sulla scorta di quanto può accadere in ambito ospedaliero dove la sindrome da camice bianco, derivante dal fatto di dover affrontare un consulto medico o un ricovero, può indurre dinamiche di natura psico-emozionale». Al termine della presentazione, la delegazione, composta anche dai presidenti delle Bcc/Cra Associate del Veneto (Giancarlo Bersan della Bcc Vicentino-Pojana Maggiore, Leonardo Toson della Banca Patavina e Antonio Zamberlan di Banca di Monastier e del Sile), ha visitato i laboratori di Irp.

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