rotate-mobile
Attualità

Caro energia, aumenti del 40% per i negozi non alimentari e del 100% per i bar: lo studio

Ascom e Nomisma hanno calcolato quali saranno gli aumenti delle bollette per le attività commerciali, gli alberghi e il mondo della ristorazione

I negozi non alimentari avranno un aggravio del 40%. Poi, a seguire, gli alberghi (61%), i negozi che vendono alimentari (62%), i ristoranti (73%) e, per finire, i bar che raddoppieranno la spesa: +100%, secondo i dati di Ascom.

Il caro bollette


Lo "spettro" del caro energia continua a fare paura alle imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo dovranno far fronte ad un aumento della bolletta energetica che per qualcuno sarà semplicemente “non sostenibile”. «Le percentuali che oggettivamente fanno tremare i polsi – commenta il presidente dell’Ascom Patrizio Bertin - sono il frutto di uno studio di Confcommercio, svolto in collaborazione con Nomisma Energia sugli effetti del caro-energia sulle imprese del terziario che, oggettivamente, rischiano di essere messe fuori mercato da costi difficilmente recuperabili». Lo studio individua, su base annua, aumenti medi che, per gli alberghi, passeranno da 49 mila euro a 79 mila euro, con un aumento, come si è detto più sopra, del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero. A questo poi si aggiunge la bolletta del gas che passa da 10 mila a quasi 20 mila euro. Pesante la situazione per i bar, la cui bolletta elettrica passerà in media da 4 mila a 7 mila euro per salire, con il costo del gas, da 5 mila a 10 mila euro in totale. Anche i ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila euro e che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila euro salirà fino a 19 mila euro. Per i negozi alimentari, che usano molto l’elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15 mila a 24 mila euro, mentre i costi del gas, usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 euro, con il totale che salterà così da 16 mila a 26 mila euro. Andrà meglio per i negozi non alimentari, la categoria più numerosa, che dovranno far fronte ad una bolletta energetica, fra gas ed elettricità, che passerà da 5 mila a 7 mila euro, con l’incremento maggiore dovuto all’elettricità. 

Il commento

«Come se già tutto questo non fosse sufficiente – continua Bertin – negli ultimi giorni stiamo assistendo ad un aumento del prezzo del petrolio la cui quotazione, dopo mesi di sostanziale stabilità, è arrivata a 87 dollari per barile, massimo da oltre 7 anni e circa il 60% in più rispetto ad un anno fa. Questo significa che è aumentato anche il prezzo del gasolio diesel, impiegato dall’autotrasporto per la logistica di tutti i beni che arrivano ai consumatori finali. Abbiamo bisogno di interventi strutturali a cominciare dalla riduzione della nostra dipendenza dall’estero. Poi, per quanto riguarda la bolletta elettrica, va affrontato il nodo degli oneri generali di sistema. È poi necessario un percorso di transizione energetica che consenta di tenere insieme innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente, benefici occupazionali ed economici per cittadini e imprese. Al di là di tanti bei discorsi, c’è il rischio che il pacchetto europeo “Fit for 55”, se non opportunamente corretto, preveda costi per la transizione insostenibili per le imprese. In queste settimane – conclude Bertin – la questione dei costi energetici per le imprese del terziario è rimasto sullo sfondo quando invece, soprattutto per il nostro territorio dove il terziario è maggioritario, deve avere pari dignità ed attenzione, soprattutto se consideriamo che il nostro è il settore che più di ogni altro è stato duramente segnato dalla pandemia».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caro energia, aumenti del 40% per i negozi non alimentari e del 100% per i bar: lo studio

PadovaOggi è in caricamento