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Via libera del Ministero per la "vespa samurai": i frutteti padovani vedono la salvezza

Per quanto riguarda gli indennizzi, invece, il decreto a firma del ministro delle politiche Agricole Teresa Bellanova consente l’avvio delle procedure di ristoro dei danni: in tutto, sono stati stanziati 80 milioni di euro a livello nazionale

Nel 2019 le pere di San Pietro Viminario (e in generale le colture frutticole quali mele, pesche e kiwi) subirono danni del 50% - e in alcuni casi fino all’80% - a causa dell’attacco della cimice asiatica. Un insetto alieno che, di fatto, non è mai scomparso e che continua a minacciare le produzioni d’eccellenza tanto dell’Alta che della Bassa Padovana. Vi è il rischio concreto che i danneggiamenti si perpetuino pure quest’anno, con conseguenze che sarebbero devastanti per gli imprenditori agricoli in termini di reddito. Nei giorni scorsi, però, il Ministero delle Politiche agricole - Servizio Fitosanitario centrale ha redatto il cronoprogramma relativo al lancio dell’insetto antagonista, ovvero la vespa samurai (106 i siti idonei individuati in tutta la Regione).

Vespa samurai

Si tratta, in altri termini, di un programma nazionale di lotta biologica finalizzato al controllo della “Halyomorpha halys” - questo il nome scientifico della marmorata - declinato, a livello locale, in uno specifico progetto messo a punto dall’Unità organizzativa Fitosanitaria della Regione in collaborazione con l’Università di Padova. Commenta Maurizio Antonini, direttore di Cia Padova: «Gli agricoltori stanno aspettando da mesi che si passi dalle parole ai fatti. In particolare, stiamo attendendo la delibera regionale che fissa i criteri operativi del protocollo. Gli stessi imprenditori si sono attrezzati come hanno potuto, ad esempio con delle reti finalizzate alla protezione delle diverse colture. Serve, però, un’azione mirata, con un’unica cabina di regia. La cimice asiatica è un insetto molto vorace, giunto nel nostro territorio nel 2012. Da tempo i nostri agricoltori sono pronti all’immissione nei campi della vespa samurai, antagonista naturale. Il cronoprogramma del Ministero fornisce delle indicazioni chiare, che la Regione è chiamata a seguire in maniera precisa e puntuale».

Indennizzi

Per quanto riguarda gli indennizzi, invece, il decreto a firma del ministro delle politiche Agricole Teresa Bellanova consente l’avvio delle procedure di ristoro dei danni: in tutto, sono stati stanziati 80 milioni di euro a livello nazionale nell’ultima finanziaria. Una cifra che per Cia Padova non è sufficiente, ma «quantomeno rappresenta un primo passo». Ne beneficeranno le Regioni più colpite: Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige, Umbria, Campania, Marche, Sardegna, Liguria e Lazio. Aggiunge Antonini: «I trasferimenti copriranno fino all’80% delle perdite accertate sulla produzione lorda vendibile». Tuttavia, il direttore di Cia Padova auspica la predisposizione di strategie stabili, e non a spot, «affinché venga garantito il reddito di chi, nonostante le difficoltà del momento straordinario che stiamo attraversando, continua ad investire sulla filiera agroalimentare». Conclude con un flash Roberto Betto, presidente di Cia Padova: «La vera sfida è salvaguardare le nostre primizie e, nel contempo, i produttori delle stesse».

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