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Padova città "smart": è prima in Italia per le infrastrutture logistiche

La classifica relativa all’orientamento dei territori verso la transizione green e digitale, che incrocia più indicatori relativi alle due sfere, colloca Padova al settimo posto a livello nazionale e al secondo posto in Veneto

Padova città green&smart: la doppia vocazione del territorio euganeo è certificata ora anche dagli indicatori di performance territoriale pubblicati nel nuovo Libro bianco sulle priorità infrastrutturali del Veneto redatto da Unioncamere del Veneto con il supporto di Uniontrasporti e presentato nei giorni scorsi a Verona.

Transizione

La classifica relativa all’orientamento dei territori verso la transizione green e digitale, che incrocia più indicatori relativi alle due sfere, colloca Padova al settimo posto a livello nazionale e al secondo posto in Veneto subito dopo Verona, con un punteggio di 144,3, dove 100 è il valore della media nazionale. Una performance favorita fra l’altro dalla dotazione tecnologica relativa all’intermodalità, dalla maturità tecnologica del Comune capoluogo, dal basso livello di dispersioni nella rete di distribuzione di energia oltre che da numerosi altri indicatori.

Infrastrutture logistiche

Al territorio padovano spetta inoltre il primato nazionale per quanto riguarda le infrastrutture logistiche, con un indicatore di 306 e il secondo posto a livello regionale per le infrastrutture e i servizi in ambito digitale. «Da questi dati arriva un’ulteriore conferma - è il commento di Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio - Padova ha imboccato con decisione un percorso di trasformazione e ha tutte le carte in regola per diventare una “città faro” a livello europeo. I progetti che stiamo disegnando assieme alle categorie economiche vanno in questa direzione e puntano a trasformare la città in hub metropolitano, integrato e connesso, che investa in rigenerazione urbana, infrastrutture, amministrazione digitale».

Priorità

Dopo aver restituito la fotografia dei diversi territori, il Libro bianco mette a fuoco otto priorità infrastrutturali per il territorio Veneto. Fra queste il completamento della SR10 fino a Legnago, opera di cui si discute da anni e per cui a dicembre 2023 è stata assegnata la progettazione esecutiva e la realizzazione del primo stralcio, e l’infrastrutturazione e messa in sicurezza della Monselice Mare: due interventi indicati dalle imprese medie e grandi del Veneto fra le 5 opere più urgenti. «Si tratta di cantieri indispensabili - spiega Santocono - per dare risposta al territorio della Bassa padovana, che soffre di un’infrastrutturazione viaria non adeguata, a cui si lega anche una forte debolezza dei collegamenti ferroviari». Anche se la Pedemontana Veneta è ormai sostanzialmente ultimata, il presidente Santocono, riprendendo il rapporto, evidenzia «la criticità, in particolare nell’area del Camposampierese, della SR308, strada molto trafficata, per la quale è allo studio  l’ipotesi di un raddoppio e di un suo collegamento con la Pedemontana. Più in generale risulta prioritario massimizzare la rilevanza strategica e i benefici economici e ambientali della Pedemontana Veneta, in termini sia di collegamenti veloci e capillari con le aree interne, sia di decongestione dei flussi di traffico».

Antonio Santocono

Fre le priorità indicate dalle imprese nel rapporto figura anche l’integrazione modale dell'aeroporto di Venezia, con l’anello ferroviario di collegamento con la stazione di Mestre in via di realizzazione. «Un’opera che, oltre a favorire l’accessibilità turistica, rafforzerà la centralità di Padova come snodo logistico, valorizzando il nostro lnterporto, recentemente oggetto di importanti investimenti e con ampie potenzialità di sviluppo, soprattutto nello scambio tra ferro e gomma». Il presidente Santocono sottolinea poi nuovamente la necessità e l’urgenza di portare l’alta velocità a Padova, sia nella tratta verso Ovest, in fase di progettazione, sia verso Bologna «per collegare i due principali nodi logistici ed economici del Nord-Est».

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