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I comitati contrari all'inceneritore: «Pagheremmo anche meno di Tari»

Gli attivisti del "no" alla quarta linea: «A Padova metà della città non ha ancora il porta a porta. Nei territori dove si è arrivati a questi obiettivi la Tari è diminuita e di molto»

«Il 15 luglio abbiamo pagato la seconda rata della Tari, importo in acconto e calcolato con la tariffa dell’anno scorso. In dicembre arriverà la terza e ultima rata a saldo, calcolata con la tariffa del 2023. Dalle delibere del Comune si evince che l’aumento dovrebbe essere del 1,90-2,00%, ma dal 2018 al 2022 l’aumento è stato del 15,69%. Sarebbe meglio non avere l'inceneritore». Il comitato del "No alla quarta linea" torna alla carica, partendo dalla Tari, la tassa sui rifiuti scaduta appena tre giorni fa.

Tari

«La Tari è una tassa che paghiamo per il servizio di smaltimento rifiuti e pulizia strade, che a Padova viene svolto da AcegasApsAmga. Al di là degli annunci su come funziona tutto bene, la situazione della raccolta differenziata a Padova è messa male (61,3% nel 2021) a Belluno è arrivata a 85%, Treviso a 87% - proseguono - .Non serve la 4° linea se si aumenta la raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale. Non si può praticare la tariffa puntuale (ognuno paga per i rifiuti che produce, ndr) se non si fa la raccolta differenziata spinta porta a porta. A Padova metà della città non ha ancora il porta a porta. Nei territori dove si è arrivati a questi obiettivi la Tari è diminuita e di molto. Un esempio: la Sinistra Piave con 44 comuni e più abitanti di Padova ha un costo di 104 euro, metà di Padova».

Rifiuti

«I rifiuti che AcegasApsAmga porta all’ inceneritore di S. Lazzaro, gestito da Hestambiente (tutte e due controllate da Hera) hanno pagato una tariffa nel 2021 di 126,36 euro a tonnellata (I.V.A. e tributi di legge esclusi), comprensiva del contributo a favore del Comune di Padova di 8,20 €/t - continua la nota - ,Questi 8,20 euro sono dati in compensazione del danno ambientale dovuto all’inceneritore e dovrebbero essere spesi per attenuare e contenere l’inquinamento di aria, acqua e suolo. La prima cosa da dire è che sarebbe meglio non avere né l’inceneritore né la compensazione. Ora si dovrebbero eliminare la 1° e la 2° linea, vecchie e non sostenibili e non costruire la 4°. Non vogliamo bruciare più, ma meno rifiuti».

Consiglio di Stato

«Per questo motivo sosteniamo il ricorso al Consiglio di Stato contro la costruzione della 4° linea. Vogliamo che gli oltre 100 milioni necessari per la Quarta Linea siano spesi per diminuire la produzione di rifiuti, aumentare il riciclo e il riuso e la raccolta differenziata, con la conseguente riduzione della Tari. La seconda è che gli 8,20 euro vanno ad aumentare la tariffa per tonnellata di rifiuti inceneriti, mentre sarebbe ovvio che il contributo rimanesse a carico di Hestambiente che produce il danno e da cui ricava milioni di euro di profitto. Nel 2021 essendo stati bruciati rifiuti per 146.000 tonnellate, il Comune di Padova ha incassato €. 1.197.000. Di questi soldi solo 350.000 euro sono andati a diminuire la Tari. La rimanente parte che fine ha fatto? Uguale per gli altri anni. Ci sembra sia stato fatto un uso improprio e non consentito di questo contributo».

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