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Una risposta concreta alle esigenze: l'Università inaugura il Complesso didattico Campagnola

I lavori hanno portato alla luce la più ricca necropoli romana della città di Padova (220 tombe), risalente ad un periodo compreso tra l’età augustea e i primi decenni del secondo secolo dopo Cristo

Si è concluso oggi, lunedì 2 ottobre, con l'inaugurazione del Complesso Didattico Campagnola a Padova il percorso che si era aperto nel 2020 con la presentazione del progetto della rigenerazione di tutta la porzione di terreno dell'ex Seef - Ente Servizi per l’Età Evolutiva e la Famiglia - compreso fra via Pietro Canal, laterale di via Beato Pellegrino, e via Campagnola.

Riqualificazione

Si tratta di un’area situata nel cuore della città, fra due cimiteri ebraici e in una zona dalla struttura medievale, in cui l’Università ha deciso di investire seguendo la filosofia di un’architettura sostenibile che si coniuga con un “dono” alla cittadinanza di una rilevante area verde, permeabile, e quindi liberamente percorribile da tutti. Questo intervento edilizio, iniziato materialmente nell’ottobre 2022, rientra in una più ampia politica dell'Ateneo che, oltre a incrementare e innovare gli spazi per la ricerca, ha l'obiettivo di mettere progressivamente a disposizione degli studenti nuove aule didattiche e ammodernare quelle esistenti. L'area diventerà riferimento per un distretto umanistico sempre più in espansione in questa porzione di città, in dialogo con Palazzo Maldura e gli spazi rinnovati di via Beato Pellegrino.

Necropoli

Per la realizzazione dell’intervento complessivo (fase 1 e 2) sono state necessarie opere propedeutiche complesse che hanno previsto dapprima la demolizione delle superfetazioni, la bonifica bellica e infine quella ambientale con la rimozione di cisterne di gasolio interrate e bonifica terreni superficiali. Non solo, tali lavori hanno portato alla luce la più ricca necropoli romana della città di Padova (220 tombe), risalente ad un periodo compreso tra l’età augustea e i primi decenni del secondo secolo dopo Cristo.

Progetto

Il piano complessivo (fase 1 e 2), che sarà realizzato entro il 2026, oltre alle due aule da 250 posti ciascuna, prevede il recupero degli edifici esistenti di tre piani fuori terra, posti lungo via Campagnola, per la realizzazione di spazi per la didattica (altra aula da 250 posti) a piano terra, 90 posti letto, relativi spazi di servizio-locali tecnici e aree scoperte di pertinenza. L’avvio degli interventi è previsto per i primi mesi del 2024. Il nuovo fabbricato (fase 1), presentato oggi, destinato alla didattica non utilizzerà combustibili fossili e si compone, come detto, di due aule da 250 posti ciascuna, uno spazio comune, una portineria con locali di servizio annessi e locali tecnici. Sul fabbricato è installato l’impianto fotovoltaico ad oggi più potente tra quelli presenti negli edifici di ateneo (86 kW), mentre all’esterno sono disponibili percorsi esterni, parcheggi autoveicoli e biciclette e alcune aree a verde. In particolare, nelle aree in questione sono previsti la sistemazione dell’area verso via Campagnola come piccolo allargamento della strada, eliminando la recinzione esistente, un percorso pubblico pedonale in continuità con i camminamenti interni all’area, che consentirà di mettere in collegamento via Campagnola con via Canal (tale assetto modificherà l’attuale condizione di interclusione dell’area e la permeabilità ai flussi pubblici oltre a migliorare la viabilità pedonale urbana del quartiere) e il completamento delle aree a verde, con percorsi attrezzati di attraversamento.

Aule

Le Aule di via Campagnola sono state allestite secondo gli ultimi standard audiovideo disponibili in ambito didattico e adottati dall’Università di Padova. L’aula si controlla con un sistema touchscreen da 7’’ in cattedra. È pienamente supportato il BYOD (bring your own device) che permette di collegare con un semplice cavetto il proprio laptop o anche tablet, oltre che l’uso di un PC di sala. Al posto della lavagna classica, è stata prevista una lavagna elettronica 55” con carrello a movimentazione elettronica che permette di alzare o abbassare facilmente la superficie di scrittura e quindi consentirne l’utilizzo a persone con disabilità. Tramite il touchscreen è possibile decidere quale dispositivo proiettare, gestire i volumi e modificare l’inquadratura della telecamera di Aula, telecamera che può essere utilizzata per registrare la lezione o per effettuare collegamenti in remoto con interventi via Zoom, Teams o altri software di Unified Communication. Dal punto di vista dell’inclusività, oltre all’installazione di una movimentazione per la lavagna elettronica per garantirne l’accesso a tutti gli utenti, l’uscita audio della sala è anche a disposizione per il personale di stenotipia incaricato dal Settore Inclusione dell’Ateneo che può acquisire l’audio della sala per fornire una trascrizione in tempo reale del parlato dedicata a utenti con disabilità uditive. I segnali video e audio di entrambe le aule sono digitali e in alta definizione e viaggiano con tecnologia “Over IP”. In particolare il sistema audio multicanale con processamento elettronico. Il videoproiettore full HD è a tecnologia laser con una luminosità molto elevata per un’aula didattica: ben 16.000 ansi lumens, studiati per essere perfettamente visibili anche in un ambiente luminoso e confortevole. Lo schermo di visione pretensionato è di dimensione 165” ed è stato installato un sistema con monitor led a metà sala 65” per garantire l’ottima visibilità anche nelle postazioni a fondo sala.

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