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Domenica, 28 Aprile 2024
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Azzerato l'Imu per le case popolari. Con i risparmi verranno ristrutturati gli alloggi

L'Ater non aveva comunque mai pagato la tassa in attesa di capire quali fossero i requisiti edilizi da rispettare, ma doveva comunque accantonare fondi in bilancio

Azzerata l’aliquota Imu dovuta da Ater al Comune per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica regolarmente assegnati agli aventi diritto. Manca solo il passaggio cin Consiglio comunale (avverà questa sera, 24 luglio) per la sua definitiva approvazione.  

Imu

La scelta di azzerare l’Imu per questi alloggi Ater è maturata nell’ambito della costante collaborazione tra enti. L’emergenza abitativa è diventata una vera e propria criticità sociale di cui si parla da tempo ed è un tema al centro dei programmi dell’amministrazione. Il 4 maggio scorso, Ater Padova ha chiesto al Comune di valutare l’opportunità di azzerare l’aliquota Imu per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica in modo da utilizzare le somme altrimenti destinate al versamento ad incrementare le manutenzioni degli alloggi e migliorare la qualità dell’abitare degli assegnatari a partire proprio da quelli del comune di Padova. A seguito di questa richiesta, in collaborazione con l’assessorato alle politiche abitative ed edilizia residenziale pubblica si sono tenuti incontri con che hanno portato all’accoglimento della richiesta di azzeramento dell’aliquota finora ferma allo 0,58% per l’anno 2023 per gli alloggi regolarmente assegnati. 

Bressa

L’assessore ai tributi Antonio Bressa spiega: «La delibera riguarda una nuova determinazione delle aliquote IMU per l’anno 2023, che già erano state fissate, in occasione del bilancio di previsione 2023.  Allora avevamo fatto alcune modifiche, aumentando le aliquote IMU per gli alloggi sfitti e abbassando quelle relative agli alloggi locati con il canone concordato.  Possiamo ancora modificare le aliquote IMU per il 2023 perché quest’anno, la data ultima per approvare il bilancio di previsione, prevista dalla legge, è  fissata il 31 luglio.  Cosa è cambiato da dicembre a oggi? Allora avevamo fissato come ogni anno l’aliquota dello 0,58% per gli alloggi regolarmente assegnati dall’Ater, nel frattempo, oltre al crescere sempre di più dell’emergenza abitativa in città, c’è stata una richiesta  puntuale da parte di Ater, che ha chiesto l’azzeramento di questa aliquota, impegnandosi a utilizzare le risorse così risparmiate per la manutenzione degli  alloggi che in parte devono essere ristrutturati e che quindi  potranno essere messi a disposizione delle persone  che hanno  bisogno di una abitazione. Tutta questo confronto si è sviluppato nell’ambito dell’interlocuzioni gestite direttamente dall’assessorato di Francesca Benciolini, con delega alle politiche abitative e con l’interessamento diretto anche del Sindaco, e quindi siamo arrivati a questa scelta. Nel tecnico, e va spiegato, questa decisione non comporta variazioni negli equilibri di bilancio.  Questo è possibile, perché fino ad ora Ater non ha mai pagato le somme che risultavano dall’applicazione dell’aliquota Imu, per una ragione ben precisa:  perché la norma prevede che gli alloggi sociali siano esenti, ma un alloggio per essere definito sociale, non solo deve essere assegnato e non vuoto, ma deve anche rispondere a una serie di requisiti di tipo edilizio.  In questi anni è in corso una verifica sui ben 6000 alloggi Ater per capire quali di questi regolarmente assegnati corrispondono anche alla definizione di alloggio sociale. Quindi in realtà quello che andiamo ad azzerare, è con grandissima probabilità, un grande numero di alloggi che sono già esenti.  Questa verifica è tutt’ora in corso, e questo è il motivo per cui Ater non ha ancora pagato l’Imu, ma ha accantonato nel suo bilancio le relative somme.  Adesso almeno per il 2023, queste somme invece di essere accantonate, potranno essere impiegate, e Ater si è impegnata in tal senso, per la manutenzione e ristrutturazione degli alloggi, in modo da incrementare il numero di quelli da poter assegnare.  Parliamo di alcune centinaia di migliaia di euro».  

Benciolini

L’assessora all’edilizia residenziale e alle politiche abitative Francesca Benciolini sottolinea: «Questo accordo è il frutto di un lavoro molto serrato che stiamo facendo con Ater, come Comune.  Il rapporto con Ater riguarda vari ambiti dell’abitare, ovviamente in questo caso stiamo parlando delle proprietà dell’Ater di edilizia residenziale pubblica locata e solo di queste, cioè di quegli appartamenti che poi rientrano nella graduatoria che condividiamo tra Ater e Comune per l’assegnazione alle persone che ne hanno diritto. Ater infatti ha anche altre tipologia di abitazioni e locali commerciali. Con Ater abbiamo più interlocuzioni che riguardano vari settori. Come politiche abitative gestiamo insieme ad Ater la graduatoria per le assegnazioni a chi ne ha diritto, ma anche la gestione degli appartamenti e dei condomini attraverso una convenzione,  poi con i Lavori Pubblici abbiamo tutta la parte delle manutenzioni ordinarie, così come altri progetti.  Ad esempio all’interno del Pinqua, noi abbiamo messo una struttura che è di Ater con cui ci stiamo confrontando per riuscire a portare a casa il progetto, abbiamo il tema del 110% che grazie ad Ater siamo riusciti a rendere possibili sugli edifici di  proprietà del Comune,  e siamo uno dei pochi Comuni d’Italia ad essere riusciti  a farlo proprio in forza di una convenzione che avevamo con Ater. Abbiamo un tavolo di lavoro permanente, ci vediamo regolarmente con le Politiche Abitative. Nell’ambito di questi incontri, è emerso questo aspetto dell’IMU e ritenevamo che fosse importante capire quali fossero bene le regole in modo da mettere in chiaro come comportarci negli anni futuri,  tenendo conto dell’emergenza abitativa e della necessità di reperire fondi per le manutenzioni e le ristrutturazioni anche alla luce delle scarse risose che la Regione matte a disposizione sia a noi che ad Ater stessa».  

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