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Attualità Ospedali / Via Nicolò Giustiniani, 2

Coronavirus, Crisanti: «Puntiamo a eliminarlo, e questa battaglia la vinciamo tutti uniti»

Il direttore di Microbiologia e Virologia dell'Università di Padova ha fatto il punto dell'emergenza Coronavirus con vista agli obiettivi futuri

«Questa battaglia la vinciamo tutti uniti». Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell'Università di Padova, chiude con questa frase piena di speranza il suo punto stampa presso il Policlinico Universitario di via Giustiniani.

4.500 tamponi

Una conferenza in cui il professor Crisanti ha voluto fare un rapido riepilogo della situazione Coronavirus, partendo da un dato importantissimo: «Abbiamo compiuto 4.500 tamponi in meno di una settimana, di cui tra i mille e i 1.500 al giorno. Credo si tratti del maggior campione mondiale. Fino a cinque giorni fa ne avevamo fatti solo 100 perché ci eravamo scrupolosamente tenuti alle direttive della Regione e del ministero, ma sia chiaro che tra noi e la Regione esiste una collaborazione totale, tanto che ci ha messo a disposizione nuove risorse. Non abbiamo però le risorse per fare il test a tutti, lo facciamo su persone con sintomi respiratori che si presentano al pronto soccorso e su chi sappiamo con certezza che è entrato in contatto con i positivi»

Coronavirus

Il professor Crisanti parla quindi del virus vero e proprio: «È una sorta di influenza importante e una malattia non ancora conosciuta alla perfezione, ma l’85% delle persone è asintomatica e si cura a casa. I casi sono destinati ad aumentare nei prossimi giorni, nono perché il virus sia fuori controllo ma perché stiamo vedendo quello che è successo tra i sette e i dieci giorni fa ed è chiaro che i contatti tra le persone sono continuati, quindi gli effetti delle misure messe in campo le vedremo tra sette/dieci giorni. Si è scatenato un panico ingiustificato, non è che al primo colpo di tosse bisogna venire al pronto soccorso perché si danneggia l’operatività nostra e quella dell’intero ospedale perché dietro di noi non c’è nessuno. Facciamo turni di 24 ore ormai, e stiamo impiegando a livello umano tutte le nostre risorse possibili. La contagiosità del Coronavirus? Per dare un’idea: l’influenza ha una capacità riproduttiva denominato R-Zero basso, di 1,5 anche perché esiste un vaccino, mentre il Coronavirus ha un R-Zero più elevato, intorno ai 4. La nostra è quel che si definisce una nuova nicchia ecologica per il virus, e i virus mutano quindi non possiamo sapere come sarà tra sei mesi o un anno».

Gli obiettivi

La conclusione del professor Crisanti è determinata: «L’obiettivo non è convivere col Coronavirus, bensì eliminarlo per evitare che si evolva. Come si fa e eliminarlo? Intanto investendo in prevenzione e controllo, e al momento la quarantena e l’isolamento sono i mezzi più efficaci. L’obiettivo successivo? Il sequenzamento totale del virus: abbiamo riunito le migliori risorse dell'Università di Padova per riuscire grazie a un modello matematico incrociato con l'analisi dei contatti a trovare il potenziale "paziente zero" positivo ancor prima che venga alla luce. Perché questa battaglia la vinciamo uniti»,

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