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Coronavirus, già distribuite metà delle 300mila mascherine donate da Guangzhou a Padova

Sono state prioritariamente rifornite le realtà che lavorano in prima linea per garantire servizi pubblici essenziali ai cittadini: le restanti mascherine saranno distribuite a breve alla cittadinanza, in forme ancora da definire

Come da indicazione del sindaco Sergio Giordani è iniziata alle ore 7 di sabato 21 marzo la distribuzione delle 300mila mascherine chirurgiche donate dalla comunità di Guangzhou e arrivate venerdì 20 marzo a Padova con volo aereo da Pechino.

Distribuzione

Come spiegato dal Sindaco sono state intanto prioritariamente rifornite le realtà che sono in trincea, quelle che sono più esposte e lavorano in prima linea per garantire servizi pubblici essenziali ai cittadini: oltre 150mila dispositivi sono quindi subito stati messi a disposizione del Personale Sanitario in maniera prioritaria. Azienda Ospedaliera, Ospedale Sant’Antonio, Istituto Oncologico Veneto, ULSS ma anche deii medici di base e dei pediatri che operano nel territorio comunale e che sono soggetti particolarmente a rischio. Anche Croce Verde, Croce Rossa e Ordine di Malta sono stati approvvigionati con parte delle donazioni. A seguire, kit di mascherine sono stati forniti anche ai Vigili del Fuoco e alle Forze dell’Ordine, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, Esercito e Polizia Penitenziaria.  Prefettura, Camera di Commercio, Università di Padova, Ufficio scolastico, Procura e Tribunale, Genio Civile e le altre Istituzioni che continuano a operare sono anch’esse state raggiunte dalle consegne. Anche la Chiesa di Padova ha avuto una dotazione di mascherine, le quali sono necessarie per tutte le attività di assistenza e di attenzione ai più fragili e agli anziani che, nelle sue articolazioni, mette in atto, comprese quelle in collaborazione con Centro Servizi Volontariato e Comune di Padova. Stesso discorso vale per i frati della Basilica di Sant’Antonio, per la Basilica di Santa Giustina e per i Cappuccini. Anche tutte le partecipate del Comune di Padova, dove tanti operatori continuano a lavorare per garantire servizi pubblici ai padovani sono state dotate. Ovviamente anche un adeguato numero di dispositivi di protezione individuale è stato stoccato per i collaboratori comunali che continuano ad operare a contatto col pubblico, per la polizia locale e per le comunità di minori. Le rimanenze, cioè svariate decine di migliaia di dispositivi, saranno distribuite a breve (in forme che sono allo studio) alla cittadinanza. Si raccomanda ai cittadini di aspettare le istruzioni che saranno rese note nei canali ufficiali appena sarà possibile, evitando quindi di intasare linee telefoniche e canali telematici del Comune.

Il commento

Dichiara Sergio Giordani: «Siamo partiti dalle prime linee, da chi è dentro l’emergenza o cura servizi ad alta specializzazione che sono essenziali per mandare avanti il sistema pubblico. Se a Padova, per colpa del contagio, saltano le prime linee, perdiamo la guerra. Dobbiamo proteggerli il più possibile perché proteggendo loro ci proteggiamo tutti. Sono giorni delicatissimi, i casi aumentano anche a Padova e dobbiamo tutti impiegare ogni sforzo per arginare il fenomeno. L’invito ai cittadini è sempre di rispettare le regole e per chi può quello di stare a casa il più possibile. Per conto mio e della Giunta continueremo anche con sforzi straordinari a cercare di fare il possibile e proprio in queste ore sto tentando di aprire nuovi contatti con la Cina per avere nuove forniture. Ma ogni sforzo sarà vanificato senza la collaborazione di tutti, quindi mi appello al più alto senso di responsabilità possibile da parte dei padovani».

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