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Coronavirus: Coldiretti, consumare vino italiano per salvare aziende e territorio

A pesare la chiusura della ristorazione e le difficoltà dell'export, Coldiretti chiede un piano articolato per sostenere il sistema. Molte le iniziative già messe in campo; a Padova sono in gioco il futuro di oltre 3.600 aziende con 8 mila ettari e 900mila quintali d'uva

Con 13 milioni di ettolitri di vino e quasi 100mila ettari di vigneti il Veneto è la prima regione d'Italia e la quarta potenza mondiale per produzione vitivinicola. A Padova sono 3.600 le aziende vitivinicole, tra i Colli Euganei e la campagna, che coltivano 8mila ettari di vigneti e raccolgono oltre 900 mila quintali d'uva, in larga parte destinata a diventare vino Doc e Docg.

#iobevoitaliano

«Una produzione di eccellenza per qualità e varietà a marchio riconosciute - spiega Massimo Bressan, presidente di Codidiretti Padova - un patrimonio che vogliamo sostenere  con la campagna #iobevoitaliano a favore del consumo del nostro vino tra le mura domestiche, in questo drammatico momento provocato dall’emergenza Coronavirus.  E' una iniziativa che aiuta a salvare migliaia di posti di lavoro nella nostra provincia, nelle vigne, nelle cantine, nei servizi e nella distribuzione. I primi risultati della campagna segnalano un incremento degli acquisti di vini a denominazione del 11,9% secondo i dati Iri Infoscan. «Giusto e puntuale è stato l’intervento del nostro Presidente confederale Ettore Prandini – continua Bressan  – che attraverso una lettera inviata al premier Conte ha chiesto un articolato piano di interventi a sostegno del comparto vitivinicolo italiano».

Nuova fiducia al made in Italy

«A pesare sul mercato interno – scrive Prandini - è stata la chiusura forzata di ristoranti e bar che si è estesa anche all’estero dove si sono peraltro moltiplicate le disdette per effetto delle difficoltà logistiche, della disinformazione, strumentalizzazione e concorrenza sleale con la campagna denigratoria sui prodotti italiani. Nel sottolineare che si tratta di «un duro colpo per le imprese vitivinicole italiane che realizzano la maggior parte del fatturato proprio all’estero», il presidente Confederale chiede misure per «ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio made in Italy che rappresenta una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo a livello comunitario ed internazionale». «Serve pertanto tra l’altro – continua Prandini – un piano di comunicazione organizzato per sostenere i consumi alimentari con il vino che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero made in Italy, alimentare e non».

Sostegno al settore vitivinicolo

L’emergenza Coronavirus si abbatte sul commercio internazionale dopo il record storico del settore che ha fatto registrare, solo in Veneto,  esportazioni di vino pari a 2,55 miliardi. «L’Italia, con questi numeri – conclude Coldiretti - deve farsi portatrice a livello comunitario di un piano di sostegno straordinario di un comparto strategico per il Paese per un fatturato che è salito nel 2019 alla quota record di oltre 11 miliardi».

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