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Lunedì, 29 Aprile 2024
CRISI

Crediti cedibili una sola volta, Confartigianato: «Macigno sull’intero pacchetto dei bonus edilizi»

Roberto Boschetto è preoccupato per le conseguenze che potrebbero comportare le decisioni del Governo, che ha pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto "sostegni ter" contenente la famigerata modifica alla cessione del credito

«Mettiamo ad esempio un condominio di dieci appartamenti che aveva già deliberato lavori per 500 mila euro. I condomini erano tranquilli di poter cedere il proprio credito alla banca e, grazie a quello, avviare la riqualificazione della palazzina. Oggi, con le novità introdotte in gazzetta ufficiale, connesse all'emergenza da Covid, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, questi cittadini si trovano di fronte ad un Istituto di Credito che nega la cessione - dato che anch’esso si era organizzato per cederlo a sua volta e ora non lo può più fare - con il risultato che se non hanno la capacità finanziaria di pagare i lavori o bloccano tutto o si indebitano. Una sciagura. La stessa cosa capiterà alla famiglia che ha deciso di ristrutturare la propria casa puntando sulla cessione delle detrazioni alla banca per poi pagare l’impresa che ha realizzato i lavori: ora rischia di vedersi chiudere la porta in faccia dall’istituto di credito e di ritrovarsi un buco da centinaia di migliaia di euro». Sono gli esempi che porta Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova e Veneto per spiegare la grandissima preoccupazione di cittadini e imprese per le conseguenze che potrebbero comportare le decisioni del Governo, che ha pubblicato in gazzetta ufficiale il decreto "sostegni ter" contenente la famigerata modifica alla cessione del credito.

Le imprese

E per le imprese il danno economico ed il rischio di fallimento è dietro l’angolo: hanno concesso lo sconto in fattura e si sono esposti con i propri fornitori perché attendevano di vedersi liquidato il credito dal soggetto a cui intendevano cederlo, in caso di rifiuto di quest’ultimo, ora rischiano il crack. Seppur condividendone gli intenti, di limitare le infiltrazioni mafiose ed il riciclaggio di denaro, questo decreto ha generato una sfiducia nei confronti del decisore politico. Da novembre ad oggi, si è assistito, di fatto, ad un continuo cambio delle regole e ora, chi si fiderà più di pianificare lavori che prevedano lo sconto in fattura o la cessione del credito? Per non parlare dei preventivi già siglati per lavori del 2022 ove sono previsti questi meccanismi: carta straccia nella migliore delle ipotesi.

Boschetto

«In questo modo - sostiene Boschetto - non si scoraggiano certo i 'furbi', ben capaci di aggirare le complicazioni burocratiche, ma si rallentano, invece, le operazioni di acquisto dei crediti, soprattutto da parte degli operatori finanziari, in particolare quelli prossimi a raggiungere la capacità di assorbimento dei crediti stessi. Il risultato è un inevitabile incremento degli oneri finanziari e una contrazione pericolosa del numero di operatori che possono operare acquisizioni. In una parola, si finisce per bloccare l'utilizzo dei bonus edilizia e il rilancio del settore. La ripresa in atto -afferma - è decisamente trainata dalle costruzioni che diventano tassello fondamentale per la sostenibilità del debito pubblico. In Veneto, giusto per dare una dimensione, nel sistema casa operano 49mila071 imprese artigiane con 107 mila addetti (con risultati positivi nel 2021 con un saldo positivo di + 353 imprese)».

Lettera a Draghi

«Il nostro presidente nazionale Marco Granelli ha appena inviato una lettera al presidente del Consiglio Mario Draghi per denunciare gli effetti e chiedere la modifica delle disposizioni introdotte con l'art. 28 del Dl Sostegni ter  - informa Boschetto -. Confartigianato Veneto per dare forza all’azione corale chiederà a breve un incontro con i parlamentari veneti per sostenere la richiesta di un intervento urgente per definire in modo chiaro e stabile il quadro di riferimento normativo degli incentivi in materia di edilizia. Chiediamo - sottolinea – di procedere subito con lo stralcio dell'articolo 28 del DL Sostegni ter o di modificarlo per rendere possibile almeno due cessioni dei crediti fiscali e, in ogni caso, cessioni plurime nei confronti di soggetti istituzionali (banche, assicurazioni e soggetti iscritto all'albo degli intermediari finanziari). Poi, bisogna concedere necessariamente un periodo, anche solo di un mese-due, a imprese e famiglie per poter chiudere le operazioni di cessione/sconto in fattura in corso con le regole previgenti».

La situazione in provincia di Padova

Secondo i dati elaborati da Smart Land in esclusiva per Confartigianato Imprese Padova, in provincia di Padova, sono 129mila gli edifici con oltre 40 anni di età che richiederebbero una riqualificazione. Il valore di questo mercato in provincia di Padova (nostra stima impatto 110%) L’Ufficio Studi Confartigianato ha stimato (su dati Istat, Enea e Relazione Tecnica DL 34/2020), che il bonus del 110% potrebbe mobilitare in provincia di Padova risorse per oltre 370 milioni euro fino al 2026, con una media annua (2021-2026) di 63 milioni.

La platea delle imprese interessate

Grande attenzione del settore dell’edilizia, installazione di impianti e legno è rivolta al superbonus 110% le cui agevolazioni interessano la vasta platea costituita, a Padova, da 8.958 imprese artigiane del sistema della casa – di cui 5.140 nelle costruzioni, 2.623 nell’installazione di impianti, 507nella fabbricazione prodotti in legno e 498 elementi di costruzioni in metallo (in particolare gli infissi) – con 20.578 addetti.

Gli effetti sull’occupazione

Gli interventi incentivati hanno un rilevante effetto di sostegno dell’occupazione delle Costruzioni, nelle imprese artigiane. Sono 20.578 gli addetti del settore: 16.104 nelle costruzioni (9.638 nell’edilizia e 6.466 nell’impiantistica), 1.628 produzione di legno, 20 nella fabbricazione di materiali in terracotta, 152 nella fabbricazione di prodotti in calcestruzzo, cemento e gesso, 357 nel taglio e lavorazione di pietre, 2.152 nella fabbricazione di elementi da costruzione in metallo, 166 sono impiegati nelle attività immobiliari e negli studi di architettura.

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