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Una cucina per ipovedenti, il progetto realizzato al complesso socio-sanitario dei Colli

A ispirare il progetto un'esperienza di scambio con i centri di riabilitazione svedesi Goteborg avvenuta nel 2017. Voluta dalla dottoressa Roberta Rizzo e dal dottor Giovanni Sato la struttura è stata realizzata grazie ai finanziamenti previsti dalla legge 284 del 28 agosto 1997

È con uno squisito risotto radicchio e speck che è stata inaugurata nei giorni scorsi una cucina speciale. Si trova infatti al piano terra de padiglione 1 del complesso sociosanitario ai Colli, all’interno del Centro di riabilitazione visiva dell’ipovisione del complesso socio-sanitario dei Colli, facente parte del Centro Oculistico San Paolo diretto dal dottor Alessandro Galan.

Il progetto

Voluta dalla dottoressa Roberta Rizzo, ortottista del Centro ipovisione, e dal dottor Giovanni Sato, responsabile del Centro, la cucina è stata realizzata grazie ai finanziamenti previsti dalla legge 284 del 28 agosto 1997 "Disposizioni per la prevenzione della cecità e per la riabilitazione visiva e l'integrazione sociale e lavorativa dei ciechi pluriminorati". È attrezzata con due piastre, frigorifero, forno, nonché attrezzatura specifica per ipovedenti quali bilancia elettronica parlante, forno a microonde parlante eccetera.

Superare gli ostacoli

A ispirare il progetto una esperienza di scambio con i centri di riabilitazione svedesi Goteborg avvenuta nel 2017, dove normalmente si eseguono terapie occupazionali anche in ambiente domestico, Al primo esperimento culinario hanno partecipato quattro signore ipovedenti, il facilitatore del gruppo di auto-mutuo-aiuto per ipovedenti, recentemente avviato presso l’ospedale dei Colli, una volontaria Avo (Associazione volontari ospedalieri) e il dottor Sato. Seguiranno altri incontri durante i quali gli ipovedenti potranno sperimentare le particolarità di questa cucina e metterei in comune esperienze, ma anche trucchi per superare i problemi creati dalla loro condizione.

I laboratori riabilitativi

Attorno alla cucina appena inaugurata potranno ora essere realizzati altri progetti: in particolare sono in corso contatti con istituti alberghieri del Veneto per momenti di confronto con studenti dei corsi di ristorazione che – in stage o in alternanza scuola-lavoro - allo scopo di favorire lo scambio di tradizione culinaria e formazione dello studente con superamento delle barriere sociali e delle disabilità visive, attivando una forma di riabilitazione che mette in relazione il prendersi cura con le tradizioni culinarie del nostro Paese.

Dettagli

L'ipovisione è una condizione di acutezza visiva molto limitata che ha notevoli conseguenze sulla vita quotidiana. Può essere causata da vari fattori (siano essi congeniti o acquisiti). La vista si può ridurre fortemente in seguito a patologie che possono colpire diverse strutture oculari, che vanno dalla cornea alla retina, fino al nervo ottico.

L'ipovisione può essere associata a malattie che provocano una riduzione del campo visivo. Ad esempio, nel caso del glaucoma avanzato, che danneggia il nervo ottico, è come se si guardasse attraverso un tubo; oppure si può essere colpiti da patologie della macula, la zona centrale della retina (la più comune è la degenerazione maculare senile, che provoca la perdita della visione centrale). L'ipovisione può essere grave (residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con correzione; residuo perimetrico binoculare inferiore al 30%), medio-grave (residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con correzione; residuo perimetrico binoculare inferiore al 50%) oppure lieve (residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell'occhio migliore anche con correzione; residuo perimetrico binoculare inferiore al 60%). La fascia d'età è definita statisticamente in un range compreso, il più delle volte, tra i 65 e gli 84 anni. Tuttavia sono utenti del Centro anche giovani e bambini.

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