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Primo posto assoluto per la cura di ipertensione e iperaldosteronismo: Padova sul tetto del mondo

A stabilirlo l’agenzia indipendente Expertscape: medaglia d’oro a livello mondiale anche per il professor Gian Paolo Rossi, Direttore della Clinica dell’Ipertensione Arteriosa dell’Università di Padova

Alcuni anni fa, un gruppo di ricercatori dell’Università del North Carolina, consapevoli delle difficoltà che medici e pazienti incontravano nell’individuare gli esperti cui riferirsi per la diagnosi e cura delle loro malattie, hanno creato Expertscape: si tratta di un’agenzia indipendente che periodicamente aggiorna le classifiche di Università, Ospedali ed esperti, sia a livello mondiale, che europeo e di singolo Paese. Tali classifiche sono compilate sulla base della reputazione scientifica e professionale, e delle pubblicazioni degli esperti dei diversi centri.

La classifica 

E per la cura delle ipertensioni arteriose secondarie a iperaldosteronismo, anche quest’anno e per la quarta volta consecutiva, l’Università di Padova si colloca per distacco al primo posto. Medaglia d’oro anche per il professor Gian Paolo Rossi, direttore della Clinica dell’Ipertensione Arteriosa dell’Università di Padova, e altri 4 ricercatori entro i primi 40 posti della graduatoria assoluta: la professoressa Teresa Maria Seccia al 13esimo posto; il dottor Giuseppe Maiolino al 17esimo posto; la dottoressa Brasilina Caroccia al 25esimo posto e la dottoressa Livia Lenzini al 39° posto. Commenta il professor Gian Paolo Rossi: «Siamo orgogliosi di questo riconoscimento assai prestigioso, che va non solo agli studi sulle ipertensioni ma anche alla Scuola Medica Patavina, ancor più perché attribuito da un ente di valutazione internazionale totalmente indipendente».

Iperaldosteronismo

L'iperaldosteronismo primario è la causa più frequente di ipertensione secondaria, cioè guaribile con una terapia mirata. Purtroppo, generalmente essa non viene diagnosticata perché l'iperaldosteronismo primario può simulare completamente l'ipertensione essenziale. Ciò significa che i pazienti vengono etichettati come ipertesi “essenziali” e dovranno quindi assumere per tutta la vita assegnati una terapia farmacologica, mentre avrebbe resto avrebbero potuto essere guariti definitivamente. Solo qualche tempo fa il gruppo di ricercatori guidato dal professor Gian Paolo Rossi della Clinica dell'Ipertensione Arteriosa dell'Università di Padova, sequenziando tutto il promotore del gene TASK-2, che codifica un canale del potassio, ha identificato per la prima volta una serie di mutazioni che causano un’alterata espressione di questo canale nei tumori che producono aldosterone in modo eccessivo.

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