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«Siamo in stato di emergenza»: Coldiretti Padova lancia un nuovo "allarme cinghiali"

Sull’emergenza cinghiali Coldiretti Padova ribadisce che non c’è tempo da perdere, visti anche gli ultimi episodi, e torna a chiedere alla Regione di incentivare gli abbattimenti, rispondendo così alle osservazioni dell’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan

«Insano è pensare di gestire l’emergenza cinghiali senza risorse e senza mezzi. Guardare alla filiera della carne, in queste condizioni, significa lasciare campo libero ai cinghiali nella loro opera di distruzione». Sull’emergenza cinghiali Coldiretti Padova ribadisce che non c’è tempo da perdere, visti anche gli ultimi episodi, e torna a chiedere alla Regione di incentivare gli abbattimenti, rispondendo così alle osservazioni dell’assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan che nei giorni scorsi ha rilanciato e difeso l’idea di procedere con la valorizzazione della filiera della carne di cinghiale, definendo «insana» la proposta degli agricoltori di Coldiretti e di alcuni sindaci dell’aera del Parco Colli di portare le carcasse degli ungulati direttamente all’inceneritore.

«Siamo in stato di emergenza»

Ricorda Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova: «Siamo in stato di emergenza, e non siamo solo noi agricoltori a dirlo. Basta scorrere le cronache di questi giorni, in cui si moltiplicano le notizie di incidenti dovuti proprio al fatto che i cinghiali continuano a scorrazzare liberamente. Insano è rimandare la soluzione del problema esclusivamente per accontentare chi vorrebbe fare affari con la carne di cinghiale. Chiaro che sarebbe auspicabile valorizzare anche questa “risorsa” ma allo stato attuale pensare di gestire la filiera della carne senza risorse e senza mezzi significa solamente rimandare il problema a tempo indeterminato. Per questo rispondiamo all’assessore Pan che l’unica soluzione, oggi, è quella dell’inceneritore. Ne sono convinti anche sindaci e amministratori di Comuni che insistono all’interno del Parco dei Colli Euganei e per quanto ci riguarda la questione è già chiusa e non è il caso di continuare a perdere tempo su una soluzione che al momento non è praticabile. Invitiamo l’assessore e la Regione a concentrarsi invece sulle catture e a dotare il Parco di uomini e mezzi per procedere con maggiore efficacia. In questi giorni, ricordiamo, sta iniziando la vendemmia ma i cinghiali hanno già provveduto a raccogliere i grappoli migliori in molti vigneti. Anche gli operatori agrituristici di Terranostra Padova hanno lanciato un grido d’allarme per denunciare le perdite subite in questi mesi. Inoltre i dati dello studio condotto dal professor Tarolli dell’Università di Padova parlano chiaro: i cinghiali contribuiscono al dissesto idrogeologico dei Colli, asportando centinaia di metri cubi di terreno, provocando frane e smottamenti anche in prossimità di strade e centri abitati. Di fronte a tutto questo e ad un Parco Colli ancora in attesa di una nuova governance - conclude Bressan - ci sembra che la questione della carne sia l’ultimo dei problemi».

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