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Per la Repubblica, e per la sanità padovana: le immagini delle celebrazioni del 2 giugno

Il sindaco Sergio Giordani ha consegnato una targa alla dottoressa Elisabetta Cannizzo, assistente sanitaria del Dipartimento prevenzione dell'Azienda Ulss 6 Euganea, quale forma di ringraziamento per tutte le operatrici e gli operatori della sanità

Si sono svolte nella mattinata di martedì 2 giugno in piazza dei Signori a Padova le celebrazioni (in forma ridotta a causa delle restrizioni imposte dal'attuale situazione sanitaria) per la Festa della Repubblica.

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La cerimonia

Iniziata alle ore 10 con l'Alzabandiera e proseguita con la lettura da parte del Prefetto di Padova, Renato Franceschelli, del messaggio del Presidente della Repubblica ai prefetti, ha visto quindi il sindaco Sergio Giordani consegnare una targa alla dottoressa Elisabetta Cannizzo, assistente sanitaria del Dipartimento prevenzione dell'Azienda Ulss 6 Euganea quale forma di ringraziamento per tutte le operatrici e gli operatori della sanità.

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Il discorso del sindaco

Di seguito il testo del discorso letto dal sindaco di Padova, Sergio Giordani: «Autorità, signore, signori. Oggi 2 giugno è la Festa Nazionale della Repubblica e mai come adesso questo anniversario assume un significato simbolico ed è, come 74 anni fa, un  momento di svolta per il nostro Paese, che si lascia alle spalle un periodo difficile, e guarda con speranza al futuro. In questi mesi, le Istituzioni repubblicane hanno affrontato con grande spirito di collaborazione l’emergenza, a partire dal Governo, fino alle Regioni, alle province e ai Comuni. Anche i cittadini padovani hanno dato grande prova di responsabilità, non solo seguendo con attenzione le norme adottate per contenere la pandemia e affrontando difficoltà improvvise ed impreviste, ma anche impegnandosi con centinaia di iniziative di volontariato che hanno alleviato il peso delle emergenza per i concittadini meno fortunati e più fragili, facendo emergere un encomiabile spirito di comunità. Altrettanto encomiabile, è stato l’impegno delle Forze dell’Ordine, della Protezione Civile e di tutte quelle strutture e organizzazioni, che hanno assicurato i servizi essenziali in città, nelle lunghe settimane di confinamento e sospensione di quasi tutte le attività. Ma se oggi possiamo guardare con un cauto ottimismo al futuro, lo dobbiamo alle donne e agli uomini che da quella terribile sera di fine febbraio, hanno affrontato tutti i giorni, tutte le notti, letteralmente senza un minuto di riposo, questa emergenza sanitaria. Ed è grazie a loro impegnati ad ogni livello ed in ogni settore nel nostro sistema sanitario che le strutture hanno retto, che i malati di Covid 19 sono stati curati, che gli altri pazienti hanno continuato, nonostante l’emergenza, ad essere  seguiti nel migliore dei modi. Ed è per questo che, come Amministrazione Comunale, interpretando anche il sentimento di tutti i cittadini padovani, consegnamo questa targa di riconoscimento per lo straordinario impegno svolto da tutti i sanitari. in questi mesi di pandemia. La dottoressa Elisabetta Cannizzo, Assistente sanitaria del Dipartimento Prevenzione dell'Azienda Ulss Euganea, ritira la targa per tutte le operatrici e gli operatori della sanità padovana. A lei, a tutti i suoi colleghi e colleghe, senza alcuna distinzione, un grandissimo grazie da parte di tutta la città. Avete dimostrato, oltre ad un’altissima professionalità, un senso del dovere e  del sacrificio che avremo sempre come esempio. Ci avete fatto comprendere quanto sia fondamentale il vostro lavoro, e quanto sia importante e prezioso  il sistema sanitario che protegge le nostre comunità. E oggi, Festa della Repubblica, posso dire che voi avete onorato nel modo migliore l’articolo 4 della Costituzione, che tra l’altro, afferma che “ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società". Buona festa della Repubblica anche a voi, e ancora grazie da tutta la città».

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Targhe e commozione

Il Presidente della Provincia di Padova, Fabio Bui ha consegnato una seconda targa a Monica Boldrin, coordinatrice infermieristica del Distretto socio-sanitario 1, sollecitando a rifondare la comunità sul merito. Il Prefetto Renato Franceschelli ha elogiato il grande spirito di coesione tra enti, augurando alla città «una proficua ripresa e un futuro sereno». Felici e commosse le due premiate, a cominciare da Elisabetta Cannizzo: «Abbiamo svolto un grande lavoro, sono stati mesi intensi ma c’era la necessità di fare l’impossibile per salvaguardare la salute di tutti». Aggiunge Monica Boldrin: «Oggi rappresento tutti i colleghi. Nell’emergenza siamo diventati ancora più consapevoli di quello che siamo: la nostra professione è stata l’anima di questo periodo. Nessuno si è tirato indietro: quando suonavamo il campanello per andare al domicilio dei nostri assistiti non entravamo in una casa ma in una famiglia. Nessuno è rimasto indietro, nessuno è rimasto solo». Commenta Domenica Scibetta, direttore generale dell'Ulss 6 Euganea: «Nell’emergenza non ci sono state primedonne o ballerine di fila: a ognuno, ciascuno nel suo ambito, va la nostra riconoscenza: si è trattato di un grandissimo gioco di squadra, dove le sinergie hanno fatto la differenza, confermandosi un insostituibile valore aggiunto. Perché se è vero che i casi gravi di Covid-19, come di qualunque altra patologia, vengono affidati alle cure ospedaliere, è altrettanto sacrosanto che la moderna Medicina è costituita in larga parte dall’assistenza territoriale. E, in questa spaventosa, sfibrante lotta al Coronavirus, voglio ricordare le cure prestate alle migliaia di Covid+ asintomatici o paucisintomatici, seguiti a domicilio dagli operatori dell’Ulss 6, l’assistenza resa dai distretti socio-sanitari, i medici di medicina generale, i medici di continuità assistenziale. Se il sistema ospedaliero ha resistito e non è stato travolto dallo tsunami di richieste di salute, è perché c’è stato un grande territorio che funge da filtro, cuscinetto, air-bag». Per il direttore sanitario dell’Ulss 6 Euganea Patrizia Benini questi tre mesi sono stati caratterizzati da «un lavoro corale, che si è integrato con quello di altre Istituzioni e Aziende: ognuno è stato, ed è, fondamentale per affrontare la situazione, ciascuno col suo ruolo e le sue competenze, ma se un piccolo bullone fosse mancato la grande macchina non avrebbe percorso la strada che ha fatto, portandoci fin qui».

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