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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Furibonda, è padovana la barca solidale. Abitué della Barcolana, sull'albero i colori e il logo di Mediterranea

A sostegno della nave anti respingimenti, sono tra gli equipaggi che hanno partecipato alla 50esima edizione della regata, ottenendo un piazzamento di tutto rispetto. Con loro la scrittrice Michela Murgia.

Furibonda è la barca dell’armatore padovano Fabio Gomiero. Lui e la moglie Luciana, insieme a un equipaggio consolidato negli anni, partecipano a tantissime regate internazionali e sono degli abitué della Barcolana. Quest’anno però hanno voluto dare un significato in più alla loro partecipazione, creando insieme ad altre barche una sorta di flotta solidale che sostiene Mediterranea, la nave che diverse realtà italiane ha messo in acqua per dare un segnale rispetto al tema del recupero e salvataggio in mare. Tra i promotori anche Luca Casarini, da tempo trasferitosi a Palermo ma per anni protagonista delle vicende politiche padovane.

Barcolana

L’edizione di quest’anno, la cinquantesima, è stata una Barcolana da record. Con tantissime barche ed equipaggi da tutto il mondo e naturalmente anche dal Veneto. L’edizione di quest’anno, aveva avuto già un prologo polemico al momento della presentazione del manifesto da parte dell’artista ed autrice Marina Abramović. “Siamo tutti sulla stessa barca” era il messaggio proposto dall’artista. Messaggio che giunta regionale e organizzatori hanno voluto sostituire, visto il chiaro riferimento alla situazione che stanno vivendo milioni di persone che ogni giorno si muovono in cerca di un futuro migliore cercando di attraversare il Mediterraneo.

Michela Murgia

Su Furibonda, come su molte altre barche, bandiere e vele con i colori e il logo di Mediterranea.  La nave in questione si sostiene con il crowdfunding e quindi ha molto bisogno di visibilità. Il perché lo spiega la scrittrice Michela Murgia, presente alla Barcolana su una delle barche di appoggio: “Sono venuta qui, annullando altri impegni già presi, perché ora è questa la priorità. Da mare ci arrivano le storie più diverse, ci sono le imprese dei naviganti e le grandi affermazioni di equipaggi in regate internazionali. Dall’altra parte ci sono però le vicende degli uomini e delle donne che vengono abbandonati in mare. Questo non è più accettabile, per questo pezzi di società civile, intellettuali, autori e gente di ogni tipo si sta dando da fare per sostenere Mediterranea. Perché alla Barcolana? L’acqua è la stessa, anche il mare. Il Mediterraneo non può essere il luogo della più grande regata del mondo e allo stesso tempo il più grande cimitero che c’è”.

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Armatore sociale

Al suo fianco l’armatore sociale, così si definisce, Alessandro Metz. L’ex consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia, spiega: “Il principio di salvataggio in mare, un’antica e consolidata legge dei marinai di ogni epoca e latitudine, non può essere tradito. La presenza di Mediterranea serve anche a scongiurare si verifichino episodi e situazioni inaccettabili prima di tutto dal punto di vista umano, che politico”. Metz sarà a Padova martedì 16 ottobre per un incontro pubblico e in serata parteciperà alla cena a sostegno di Mediterranea presso il locale Ca’ Sana.

Furibonda

La barca di Gomiero non si è limitata a promuovere Mediterranea ma ha anche battagliato per ottenere una buona posizione in classificia. Considerando il numero di imbarcazioni iscritte e l'importanza degli equipaggi presenti,  il 157 posto in classifica generale sono un risultato di tutto rispetto. 

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