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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gli effetti del gas flaring sulla foresta amazzonica. Spedizione di ricercatori dell'università di Padova per studiare il fenomeno

Dagli anni '70 spedizioni multinazionali hanno scoperto ingenti riserve di petrolio, trasformando questo settore della foresta pluviale amazzonica in un paesaggio fatto di pozzi, oleodotti e grandi fiamme che bruciano gas

Sono arrivati. Il gruppo di ricercatori dell'Università di Padova - Dipartimento ICEA - è arrivato ieri nella città del Coca, conosciuta ufficialmente come Puerto Francisco di Orellana, il conquistador spagnolo che sfidò le acque del Rio Napo e del Rio delle Amazzoni fino alla foce, alla ricerca del Dorado. Altro che oro, dagli anni '70 spedizioni multinazionali hanno scoperto ingenti riserve di petrolio, trasformando questo settore della la foresta pluviale amazzonica in un paesaggio fatto di pozzi, oleodotti e grandi fiamme che bruciano gas. E proprio queste ultime sono l'oggetto di questa ricerca, che studia gli impatti socio-ambientali di questa pratica poco conosciuta, ma diffusa, nella fase di estrazione e produzione petrolifera.

Esplorazione Amazzonia 

"Esplorazione Amazzonia", precisamente in Ecuador, si inserisce all'interno di una linea di ricerca interdisciplinare guidata dal prof. Massimo De Marchi del Dipartimento di Ingegneria (ICEA) "cambiamenti climatici, territori, diversità" e vede oggi protagonisti studenti e ricercatori a mappare e monitorare le attività di "gas flaring" in questa regione remota, considerata una tra le più biodiverse del pianeta.

Gas Flaring

Il gas flaring è una pratica industriale diffusa, specialmente nei PVS, che consiste nella combustione in situ di gas “di scarto” associati all’estrazione e produzione di idrocarburi. Si stima che, attualmente, 140 miliardi di metri cubi di gas siano bruciati ogni anno in tutto il mondo, un quantitativo sufficiente a soddisfare il fabbisogno di energia elettrica dell’ intero continente africano, causando l’emissione di più di 300 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Oltre a rappresentare una delle fonti più importanti dei gas serra (contribuisce infatti a circa al 15% delle emissioni di natura antropogenica) il gas flaring costituisce una fonte di inquinamento chimico, termico e luminoso che ha effetti sia sugli ecosistemi che sulle comunità locali. Numerosi studi riportano differenti tipi di contaminazione, con effetti avversi sia per l’uomo che per l’ambiente.

Impatto socio ambientale

L’estrazione di combustibili fossili è un’attività che ha oramai raggiunto aree remote ad elevata diversità biologica e culturale, come l’Amazzonia occidentale. In questo settore, infatti, desta gran preoccupazione l’espansione della frontiera petrolifera nella Riserva della Biosfera Yasuní, uno dei luoghi più biodiversi del pianeta e territorio ancestrale degli indigeni Waorani. In prossimità di questa zona, gli impatti socio-ambientali diretti e indiretti delle varie fasi dell’estrazione petrolifera sono ampiamente documentati.

A.M.A.Z.O.N.Y.A.

L’esplorazione mira alla mappatura dei siti di gas flaring nell’area di influenza della Riserva della Biosfera Yasuní utilizzando un approccio integrato “dall’alto” e “dal basso“: uso di immagini satellitari aggiornate della NOAA ed analisi con i Sistemi Informativi Geografici; mappatura sul campo e misure ambientali degli impatti del gas flaring. La ricerca adotterà l’approccio partecipativo ed inclusivo che vedrà il coinvolgimento delle comunità locali nella mappatura e nelle misure degli impatti socio-ambientali.
Il progetto A.M.A.Z.O.N.Y.A. ha come partner locali l’Universidad Estatal Amazonica (Puyo, Ecuador), la Fundación Alejandro Labaka (Orellana, Ecuador) e la Unión de los Afectados Para Texaco (Sucumbíos, Ecuador).

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