rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Attualità Barbona / Via Banca Chiesa

Per preservare il patrimonio faunistico: la Provincia di Padova rinnova la gestione dei terreni nella Bassa

Si tratta di due aree di 15 ettari totali a Barbona e Megliadino San Vitale. Enoch Soranzo: "Rappresentano delle vere e proprie isole di biodiversità da tutelare e sviluppare"

La Nuova Provincia di Padova ha rinnovato la gestione dei terreni di proprietà dei Comuni di Barbona e Megliadino S. Vitale per migliorarne l’habitat faunistico. Saranno realizzati interventi di manutenzione conservativa e miglioramento ambientale per incrementare il patrimonio faunistico e la biodiversità.

"Vere e proprie isole della biodiversità"

Si tratta di due aree rispettivamente di 10.5 ettari localizzati all’interno delle Valli in Comune di Megliadino S. Vitale e di 4.7 ettari in Comune di Barbona. L’intervento sarà realizzato con la collaborazione dell’Ambito Territoriale di Caccia PD2. Enoch Soranzo, presidente della Nuova Provincia di Padova. dichiara: "Le due aree grazie alla varietà di ambienti realizzati come boschetti, prati cespugliati e stagni, vengono frequentate da numerose specie di fauna e rappresentano delle vere e proprie isole di biodiversità rispetto al contesto circostante costituito da agricoltura intensiva. Un plauso particolare va all’Ufficio Caccia della Provincia di Padova che ha operato in maniera concreta ed effettiva rispetto ai compiti che la legge gli attribuisce come gestore e miglioratore del patrimonio faunistico. Le Province, come enti di area vasta, hanno dimostrato anche in questa situazione di continuare ad esercitare un ruolo fondamentale per la tutela e lo sviluppo del patrimonio faunistico e paesaggistico".

L'area di Megliadino San Vitale

A Megliadino S. Vitale, nel 2001, la Provincia di Padova aveva preso in gestione dieci ettari di terreno per realizzare un ambiente favorevole alla fauna selvatica tipica degli ambienti agrari. Con la collaborazione dell’ATC PD2 sono stati messi a dimora dei boschetti, dei prati cespugliati e realizzata una piccola zona umida per migliorare la biodiversità dell’area. Le piante arboree, come il pioppo bianco e nero, il tiglio, il carpino bianco, il frassino e la farnia, sono adatte al contesto ambientale. Fra gli arbusti sono state inserite specie produttrici di bacche appetibili dagli uccelli come il biancospino, lo spincervino, il sanguinello e la rosa selvatica. Nel 2017 l’area ha subito una manutenzione straordinaria che ne ha migliorato l’habitat per le varie specie di ornitofauna e mammiferi. Nel frattempo i boschetti si sono sviluppati e ora rappresentano delle formazioni di alto fusto. Diverse sono le specie di uccelli che frequentano l’area in periodo di nidificazione. Tra questi l’airone cenerino, il germano reale, la poiana, lo sparviere, il falco lodolaio, il gheppio, il fagiano, la quaglia, la gallinella d’acqua, la tortora selvatica, il cuculo e moltissime altre.

L'area di Barbona

A Barbona, nel 2003, la Provincia di Padova aveva preso in gestione una superficie complessiva di 4,7 ettari per la realizzazione di interventi di miglioramento ambientale. Ora il Comune ha confermato la volontà di affidarli alla Provincia di Padova. Sull’appezzamento maggiore di 3,5 ettari e più lontano dal centro abitato, sono state realizzate con l’aiuto dei soci dell’Ambito Territoriale di Caccia PD2, operazioni di piantumazione e manutenzione sul un’area costituita da un bosco, un prato cespugliato e uno stagno. Nel bosco sono state messe a dimora specie arboree ed arbustive autoctone quali il frassino, il carpino bianco, il pioppo bianco, il pioppo nero, il tiglio, il melo e il ciliegio selvatico, il biancospino, la rosa selvatica, il prugnolo e il ligustrello. Nella parte più lontana dagli insediamenti abitativi è stato realizzato uno stagno di forma circolare con diametro di circa 70 metri. L’acqua deriva sia direttamene dalla falda, sia da scoli di seconda raccolta collegati con lo stagno da due condutture che la fanno defluire nei momenti di piena e affluire in quelli di siccità, favorendone così anche l’ossigenazione. L’area umida, che dista poche centinaia di metri dal fiume Adige, è divenuta un ambiente piuttosto importante dal punto di vista faunistico per la sosta dei migratori visto il contesto dove è collocata. L’area è stata inserita come zona di ripopolamento e cattura nel Piano Faunistico Venatorio vigente.

"Importanti per la gestione faunistico-venatoria"

Particolare soddisfazione è stata espressa da Vincenzo Gottardo, consigliere delegato alla Caccia e Pesca: "Il rinnovo di questa convenzione, a fronte di una spesa modesta, assicura il controllo e la gestione dei terreni. Diversamente avremmo assistito alla perdita dell’habitat a svantaggio dell’intera collettività. Queste due aree hanno anche una certa importanza per la gestione faunistico-venatoria: - l’area di Megliadino S. Vitale è frequentata assiduamente dai soci dell’ATC PD2 per la caccia alla fauna migratoria, in particolare turdidi e beccacce che qui trovano, assieme ad altre specie, un ambiente ideale per la sosta durante la migrazione e lo svernamento; - l’area di Barbona, pur essendo un’area interdetta all’attività venatoria, rappresenta invece un importante serbatoio di irradiamento naturale di fauna stanziale cacciabile come lepri e fagiani e fauna migratoria come anatidi, scolopacidi e turdidi. Importanti sono anche le attività di tipo didattico-ambientale che si possono programmare nelle due aree. In collaborazione con l’Ufficio Caccia della Provincia di Padova, abbiamo pensato di avviare iniziative di questo tipo con le scolaresche locali da inserire nelle attività di educazione ambientale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Per preservare il patrimonio faunistico: la Provincia di Padova rinnova la gestione dei terreni nella Bassa

PadovaOggi è in caricamento