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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Siccità, nuova ordinanza di Giordani: tagliata l'acqua e niente lavaggio di piazzali, vialetti e auto

Confermato il provvedimento di un anno fa. Appello alla Regione: «Padova è un caso a parte. Non può essere trattato come le altre province»

Confermata l'ordinanza antisiccità (in allegato in fondo) già in corso da un anno e ormai in scadenza. La situazione ha spinto il sindaco Sergio Giordani a confermarla, disponendo alcune misure urgenti per il contenimento dei consumi di acqua potabile. L’ordinanza vieta alcune attività come il lavaggio di piazzali e veicoli - esclusi gli autolavaggi - l’utilizzo di acqua in fontane o vasche che non abbiano sistemi di ricircolo, così come l’innaffiamento di prati e giardini pubblici e privati tra le 6 del mattino e mezzanotte. Ma il testo dell’ordinanza contiene anche un’altra parte, altrettanto importante di raccomandazioni, che possono contribuire a consumare meno acqua. Nel frattempo anche il presidente della Regione Luca Zaia aveva adottato un'ordinanza, che prevede di incaricare i sindaci, sentiti i Consorzi, di attivare con urgenza campagne di informazione sull'uso accorto della risorsa idrica e di demandare alla Direzione Difesa del Suolo e della Costa ogni sforzo per garantire una sufficiente vivificazione dei canali, adottando misure di contenimento dei prelievi da acque sotterranee per gli usi non prioritari.

Micalizzi

«Esprimiamo un giudizio assolutamente positivo sull'ordinanza della Regione e ne condividiamo l'impostazione incisiva - spiega il vicesindaco, Andrea Micalizzi - .Però Padova merita un occhio di riguardo rispetto alle altre città del Veneto. Verona ha l'Adige, Vicenza il Bacchiglione, mentre noi a Padova abbiamo solo il tronco maestro e il Piovego. Questo, nei fatti, porta al risultato dello scorso anno: siamo l'unica città finita con i canali a secco». A Padova i canali sono già sotto qualsiasi media storica, mentre la portata è giù del 50 per cento già prima dell'inizio della stagione irrigua. Le perdite del servizio idrico sono al 27 per cento. Non piove mai e i rischi sono: igienico sanitarie, ambientali, economiche. Tutto poi ricade sui servizi. «Noi siamo consapevoli di quanto la coperta sia corta, ma stiamo monitorando da un anno la situazione senza mai sottovalutarla e la situazione è davvero preoccupante. Se continua così non potremo neanche raffreddare l'inceneritore e saremo costretti a spegnerlo magari in estate. E dove andremo a bruciare i rifiuti? L’acqua è un bene prezioso e di tutti - chiude Micalizzi - .Oggi serve una distribuzione responsabile che tenga conto di questo equilibrio mutato. E' nostro dovere porre l’attenzione, in maniera costruttiva, sulla prossima estate. Chiediamo quindi un tavolo con la Regione per ragionare sulle prospettive possibili. Compresa la proposta del Consorzio di bonifica».

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