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La polizia locale istituisce una squadra speciale contro la violenza di genere

Il comandante Fontolan: «Ce ne occupiamo da sempre, ma la differenza rispetto a prima è che si da una dignità di struttura, che si occuperà in via esclusiva con la massima attenzione anche della tutela della riservatezza delle potenziali vittime, di questa tipologia di problematica, che è particolare e di fortissimo impatto sociale»

Dal 13 novembre 2023, quindi nei giorni in cui Giulia Cecchettin risultava ancora solamente scomparsa, è stato istituito il Nucleo Contrasto alle Violenze di Genere presso il Reparto Polizia Giudiziaria. Il Nucleo, formato in questa fase iniziale da tre operatori coordinati da un Funzionario, cura in via esclusiva per la Polizia Locale tutte le attività di polizia giudiziaria relative e conseguenti a: violenze di genere, maltrattamenti intrafamiliari, violenza assistita e violenza giovanile. Il personale che compone il Nucleo è stato individuato sulla base delle specifiche attitudini e sensibilità funzionali e necessarie alla gestione di problematiche afferenti la violenza di genere. 

La formazione    

Questa particolare nuova Unità Operativa della Polizia Locale è destinata a svolgere la propria attività in stretta collaborazione le altre Forze di polizia e con il Settore Servizi Sociali del Comune di Padova. Nella sua funzione risulterà fondamentale il rapporto con le Associazioni e con gli altri Soggetti istituzionali che si occupano della problematica; con questi ultimi il Nucleo si impegnerà a collaborare nella promozione di azioni di accoglienza e protezione delle vittime di reato. 

I contatti

Le donne e gli uomini che stanno vivendo una situazione di violenza fisica, psicologica o economica, o che siano a conoscenza di situazioni di violenza vissute da altre/i, possono mettersi in contatto con il Nucleo tramite i seguenti recapiti: indirizzo mail: pl.codicerosso@comune.padova.it, utenza telefonica: 0498656207 

I commenti

L’assessore alla sicurezza Diego Bonavina commenta: «Sono sempre più convinto che anche il nostro Corpo di Polizia Locale, deve avere delle specificità, come abbiamo avuto ad esempio per i controlli delle abitazioni abusivi, o degli esercizi commerciali.  Abbiamo visto alcuni mesi fa, che non avevamo nel nostro Corpo, un nucleo specializzato contro la violenza di genere.  Abbiamo quindi ritenuto opportuno formare delle persone, per ora quattro, e che si dedicheranno a questo tipo di attenzione nei confronti delle persone che vorranno denunciare determinate situazioni. Troveranno attenzione, riservatezza e soprattutto persone capaci di ascoltarle e aiutarle.  In questo campo ci vuole tanta professionalità ma anche tanta umanità, e poi non dimentichiamo noi saremo sempre in contatto con i centri antiviolenza per cercare di offrire il sostegno più adeguato a queste situazioni problematiche». Il comandante della Polizia Locale  Lorenzo Fontolan sottolinea: «Questo tipo di attività è una attività di cui la Polizia Locale si occupa da sempre, la differenza rispetto a prima è che si da una dignità di struttura, rispetto a prima ad un Nucleo, che si occuperà in via esclusiva con la massima attenzione anche della tutela della riservatezza delle potenziali vittime, di questa tipologia di problematica, che è particolare e di fortissimo impatto sociale. E’ stato formato un Nucleo, composto per ora da un Funzionario e tre Operatori, tra cui anche un uomo; sono persone motivate, che hanno una  particolare sensibilità ed attitudine,  si sono già occupati di questa problematica, hanno seguito una serie di percorsi formativi ad hoc, abbiamo già preso contatto  con il Centro Veneto Progetti Donna,  con cui vogliamo creare una rete. Lo abbiamo già fatto, con la Questura e con gli altri soggetti istituzionali e si parte con un contingente  ad hoc che si occupa solo di questo, con un account di posta elettronica accessibile solo a loro, all’interno del Reparto Polizia Giudiziaria.  Nel corso delle nostre attività più diverse, anche incidentalmente noi veniamo a conoscenza di fatti di questa tipologia.  Anche questa è prossimità, vicinanza alle persone, perché il collega che ha rilevato la possibile situazione di violenza trasmette le informazioni alla squadra specializzata, che, a seconda dei casi, decide come muoversi.  Vi racconto un fatto. Una nostra pattuglia ha fermato un’auto la cui conducente non indossava la cintura di sicurezza. Ha elevato la sanzione e a qual punto la donna è scoppiata a piangere. Il nostro agente anche un po’ sorpreso ha cercato di rincuorarla spiegandole che era solo una multa senza nessuna sanzione accessoria.  La donna lo ha gelato, dicendogli che piangeva non per i soldi della multa ma perché a casa, per questa multa, sarebbe stata di sicuro riempita di botte.  Ecco, anche questo capita nel nostro servizio, i nostri agenti possono agire anche come sentinelle nella loro attività, informando le persone della possibilità di rivolgersi in modo riservato e sicuro al nostro Nucleo antiviolenza, ma anche riportando agli operatori del Nucleo le informazioni che raccolgono sul campo».   

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