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È firmato Iov il primo studio al mondo su pazienti con recidiva di glioblastoma trattati con Regorafenib

Nonostante la pandemia da Covid-19, da gennaio a ottobre 2021 sono state effettuate 326 prime visite o consulti per pazienti affetti da tumore cerebrale, di cui più della metà provenienti da fuori regione e anche da altri Stati

È frutto della competenza e dell’esperienza dell’Istituto Oncologico Veneto il primo studio al mondo che ha analizzato in pazienti con recidiva di glioblastoma l'efficacia di una nuova terapia, il Regorafenib, nella pratica clinica.

Regorafenib

La ricerca “Regorafenib in recurrent glioblastoma patients: a large and monocentric real-life study”, coordinata dal dr. Giuseppe Lombardi, dirigente medico dell’Oncologia 1 diretta dalla dott.ssa Vittorina Zagonel, ha preso in esame 54 assistiti in carico allo Iov - Irccs, confermando l'effetto positivo del Regorafenib utilizzato al momento della ricaduta. Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale "Cancers", ha confermato i risultati del precedente studio italiano multicentrico, Regoma, sempre coordinato dallo Iov e da Lombardi. «Degno di nota è il fatto che il Regorafenib - rileva il dr. Lombardi - è stato inserito come trattamento preferito per i pazienti con recidiva di glioblastoma nelle nuove linee guida AIOM 2021, linee guida riconosciute dall'Istituto Superiore di Sanità». Il Regorafenib è un farmaco che agisce riducendo la vascolarizzazione e la proliferazione delle cellule tumorali attraverso l’inibizione di specifiche alterazioni molecolari (“targeted therapy”) presenti nelle cellule tumorali. A settembre 2021 era stato pubblicata  sulla prestigiosa rivista European Journal of Cancer anche l'analisi  della qualità di vita dei pazienti arruolati nello studio Regoma. In particolare, attraverso l'uso di "patient reported outcomes" (PROs), questionari compilati direttamente dai pazienti, è emerso come il Regorafenib non ha peggiorato la loro qualità di vita rispetto al trattamento standard. Sono risultati che dimostrano, quindi, la reale fattibilità di questo trattamento anche nella pratica clinica quotidiana che consente di ottenere una sopravvivenza maggiore senza alterare la qualità di vita.

Glioblastoma

Il glioblastoma è un tumore raro particolarmente aggressivo con incidenza di 6 casi ogni 100mila persone, ma negli ultimi anni in continuo aumento. «Per la cura dei pazienti con tumori cerebrali, l’Istituto Oncologico Veneto IRCCS rappresenta ormai un’eccellenza - sottolinea il Direttore Generale Patrizia Benini - grazie ad un team di medici oncologi e altri specialisti dedicati, costituito da diversi anni, che ha come obiettivo non solo la quantità ma anche la qualità di vita.  I pazienti con glioblastoma che accedono allo IOV possono infatti giovarsi non solo di nuovi studi, e trattamenti radioterapici, ma di una presa in carico globale, con la presenza di una psicologa dedicata al sostegno al malato e alla sua famiglia. Il quadro è completato anche con l'attivazione precoce dei percorsi di cure simultanee in Istituto, che poi procedono sul territorio, per garantire una continuità assistenziale. Nonostante la pandemia da Covid-19, da gennaio a ottobre 2021 sono state effettuate allo IOV 326 prime visite o consulti per pazienti affetti da tumore cerebrale, di cui più della metà sono pazienti provenienti da fuori regione e anche da altri Stati. Lo IOV si conferma così essere tra i principali centri di riferimento in Europa e in Italia per la cura presa in carico e assistenza delle persone affette da glioblastoma».

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