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Dai cinghiali ai cambiamenti climatici: gli agricoltori padovani incontrano il Prefetto

Un confronto di oltre un’ora su questioni di attualità per l’agricoltura padovana, temi che si riflettono anche sul fronte economico come su quello sociale

Dall’impatto dei cambiamenti climatici a quello dei cinghiali sui Colli Euganei e buona parte della pianura, dagli aspetti legati alle normative sul lavoro e il decreto flussi a quelli sugli appalti, con uno sguardo ad ampio raggio sullo stato di salute del settore primario nella nostra provincia: sono questi i principali argomenti trattati durante l’incontro di giovedì sera tra il Prefetto di Padova Francesco Messina e i vertici di Coldiretti, Cia e Confagricoltura.

L'incontro

Un confronto di oltre un’ora su questioni di attualità per l’agricoltura padovana, temi che si riflettono anche sul fronte economico come su quello sociale. A partire dagli aspetti legati ai cambiamenti climatici che investono gli agricoltori sia come produttori che come indispensabile presidio del territorio, così come dall’impatto dei cinghiali non solo sull’attività agricola ma anche sulla sicurezza e l’incolumità pubblica. Al rappresentante di Governo gli esponenti delle organizzazioni agricole hanno esposto anzitutto alcuni numeri relativi al settore primario, alle prese con un ridimensionamento delle aziende ma allo stesso tempo con una spinta vero l’ammodernamento tecnologico, nonostante le criticità legate alle distorsioni della filiera sui prezzi riconosciuti ai produttori, ai rincari delle materie prime, alle speculazioni e alle tensioni dei mercati. Il Prefetto Messina ha voluto approfondire diversi aspetti e ha sottolineato come Padova sia un territorio sano, in grado di reagire con impegno e capacità di innovazione.

Coldiretti Padova

«Al Prefetto, che ringraziamo per l’attenzione con cui ha ascoltato le nostre riflessioni e le nostre proposte e per la disponibilità ad affrontare insieme le problematiche esposte – spiega Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova – abbiamo ricordato come uno dei problemi più sentiti sul territorio sia quello relativo all’emergenza cinghiali, oltretutto vettori della peste suina. Nei giorni scorsi il Ministero della Salute ha pubblicato il nuovo Piano Straordinario per la cattura, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e Azioni Strategiche per l’Elaborazione dei Piani di Eradicazione nelle Zone di Restrizione da Peste Suina Africana (PSA). Anni 2023-2028. L’obiettivo prioritario del piano è ridurre le presenze dei cinghiali in Italia, stimate tra il milione e il milione e mezzo di capi. Ora spetta alle Regioni applicare il piano, garantendo il raggiungimento degli obiettivi. Nella nostra provincia i cinghiali sono migliaia. L’agricoltura è oggi l’unica attività di impresa dove è possibile distruggere senza garantire i giusti indennizzi. Indennizzi che, oltretutto, arrivano in ritardo e che solitamente coprono solo in minima parte il danno economico subìto. Una situazione che riguarda le imprese agricole, ma anche la società e l’ambiente».

Confagricoltura Padova

«Sul fronte del lavoro ci facciamo portavoce anche delle crescenti difficoltà vissute dalle aziende agricole – aggiunge Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova - nel reperire personale qualificato. Alcune aziende, ritenendo il problema ormai insuperabile, hanno deciso di cessare la loro attività, altre non riescono a rispettare impegni e scadenze contrattuali. I Decreti Flussi, gestiti attraverso la discutibile tecnica del click day, riescono a fornire un sollievo meramente temporaneo e, troppo spesso, tardivo a causa dei ritardi burocratici che si verificano presso le rappresentanze consolari estere. Per poter continuare a svolgere la loro attività aziendale, cresce progressivamente il numero delle imprese agricole costrette, obtorto collo, a rivolgersi al mondo degli appalti, non avendo altre soluzioni. I nostri imprenditori chiedono di ricevere strumenti e collaborazione che consentano loro di vagliare, prima della stipula dei contratti, gli appaltatori “seri” da quelli nati soltanto per evadere le obbligazioni fiscali e previdenziali. Purtroppo, ad oggi, questi strumenti non esistono per gli imprenditori agricoli o, meglio, non sono accessibili agli stessi. Una collaborazione con gli Enti preposti e, in particolare, un mutamento di prospettiva, che consenta ed accentui controlli preventivi, possono divenire elementi preziosi per l’intero settore agricolo nell’affrontare le criticità che gli appalti manifestano». Il Prefetto si è reso disponibile ad approfondire questo aspetto coinvolgendo i soggetti interessati.

Cia Padova

«Rileviamo - sottolinea il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato - l’azione unitaria delle organizzazioni agricole. Le sfide che ci aspettano sono epocali, serve la massima unità d’intenti. Fare rete non è uno slogan, ma rappresenta l’unico modo per affrontarle”. Fra le tante criticità, rimane sul tavolo il grande tema dei cambiamenti climatici, che non consentono agli agricoltori di redigere una programmazione agronomica certa. “Oggi gli imprenditori agricoli vengono equiparati ad un pronto soccorso – precisa Trivellato - Sono tenuti, nello specifico, a far fronte a eventi atmosferici avversi, sempre più frequenti, quali nubifragi, grandinate e periodi di prolungata siccità, come accaduto dalla primavera all’autunno del 2022. All’occorrenza, devono essere veloci nell’intervenire in pieno campo per tentare di salvare il salvabile. In ultima analisi, nel primario non esiste la certezza del reddito”. Da qui la richiesta del mondo agricolo, che Cia appoggia con forza: “La Prefettura solleciti il Governo affinché vigili in maniera precisa e puntuale sui prezzi agricoli. Per gli agricoltori i margini di guadagno sono molto risicati, talvolta rischiano addirittura di lavorare in perdita. Necessaria, dunque, una costante azione di monitoraggio da parte delle autorità competenti al fine di garantire un equo reddito a chi ha nell’agricoltura la propria primaria fonte di sostentamento».

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