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A Monteortone dove si vuole costruire un nuovo Hotel di fianco a uno abbandonato. Ci siamo entrati, una discarica a cielo aperto

«Ci sono 29 alberghi nella zona termale che sono in disuso e abbandonati. Uno è proprio il Michelangelo, che si trova a un passo da dove avverrebbe la lottizzazione». Siamo entrati a vedere in che condizioni si trova e abbiamo trovato detriti ovunque e segni di presenze: «Useranno questa situazione per convincerci che l'unico modo per salvarci dal degrado sia costruire»

Siamo stati a Monteortone a vedere con i nostri occhi il luogo dove ci sarebbe l'intenzione di realizzare appartamenti e bungalow in un'area di 90mila metri quadrati completamente verde nel cuore dei colli Eugani.  Dopo aver ricostruito la vicenda, che si trascina davvero da tanti anni, siamo stati a vedere con i nostri occhi e ad incontrare una rappresentanza di persone del luogo che hanno dato vita al comitato spontaneo di Monteortone a difesa della cosiddetta area Ex Cima. La cosa che si nota di più, in un'area con un paesaggio straordinario, è lo stato di abbandono in cui versa l'hotel Michelangelo, uno dei due hotel sorti in quella che avrebbe dovuto essere l'area termale di questa frazione. Un progetto che non ha portato nulla di buono visto che avrebbero dovuto sorgere quattro alberghi e alla fine, ne sono stati edificati solo due. Uno è ancora in funzione, l'altro è abbandonato al suo destino. Questo perché a Monteortone non c'è acqua termale, a meno che non si scavi per più di un km, tecnica che però permetterebbe di trovare acqua calda a qualsiasi latitudine e che costa cara. 

L'amministrazione comunale e quei pochi, pochissimi, favorevoli a che qui si costruiscano 9 condomini da 4 piani, un albergo della stessa altezza oltre a 40 bungalow, fanno leva sul fatto che l'hotel Michelangelo è attrattivo per disperati e che questo porta al degrado. La logica è quella di costruirci intorno un mondo nuovo così da allontanare presenze sgradite. Peccato che ai sostenitori di questo piano così ingegnoso non sia mai venuto in mente di metterci il naso dentro il Michelangelo, perché probabilmente verrebbero altri pensieri. Noi lo abbiamo fatto, ci siamo entrati e abbiamo trovato una situazione davvero incresciosa. Un odore fortissimo ci accoglie una volta scavalcato il cancello. Detriti e oggetti abbandonati fin da subito. Sacchi interi contenenti materiale vario abbandonati tra le piante. Centinaia di bottiglie di acqua minerale, vuote, dentro le casse come se si fosse in attesa di qualcuno che le passi a ritirare. Ancora altri sacchi di spazzatura. Questo l'esterno. L'interno se è possibile è ancora peggio. Dal punto di vista del decoro, della sicurezza ma anche della salute, come si può permettere che un luogo così sia in queste condizioni. Non si può spiegare con logica. Siamo nel cuore del Parco Colli e l'unica soluzione proposta è quella di costruirci intorno case e cose nuove, così che per magia torni a splendere anche lui. «Sembra una barzelletta - ci dice una signora facente parte del Comitato Monteortone - che per risolvere la situazione di abbandono di questo luogo altamente inutile vogliano costruirci attorno. Ci sono 29 hotel abbandonati in questa zona. Vogliamo davvero farne altri? E che bisogno c'è?».  Che sia una speculazione qui non lo mette in dubbio nessuno: «Siamo alle porte del Parco Colli, non si può distruggere tutto così. E' una vergogna che va fermata. Stiamo raccogliendo firme e preparando una serie di iniziative, ma vogliamo scrivere anche al Presidente della Repubblica, Mattarella. Non ci arrendiamo all'idea che si possa consumare questo scempio». Un signore, ci tiene a evidenziare che ha una certa età, fa notare anche un altro aspetto: «Qui dove ci troviamo, dove vorrebbero costruire senza che ci sia una logica che non sia quella speculativa, va sempre tutto sott'acqua, appena piove. Come si può pensare di costruire qui? Voglio dire, anche se non ti interessa del verde, del paesaggio, del contesto. Che idea è costruire dove va tutto sott'acqua?». Una delle tante domande che si pongono i cittadini. «Ma questo non è un problema solo nostro, qui si parla di salute, di ambiente, di tutela del paesaggio e di rispettare la legge regionale sul consumo di suolo. Che faremo di tutto per farla rispettare». 

Comitato Monteortone

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