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Mountain bike sui sentieri dei Colli, il direttore del Parco le vieta tra le polemiche

Gli ambientalisti: «Come si fa a protestare perché non viene concessa la possibilità di danneggiare il patrimonio naturale delle zone di riserva del Parco»

«La diatriba di questi giorni, di fronte al sacrosanto diniego, da parte del direttore del Parco, alle gare di Mountain bike all’interno delle aree di Riserva del Parco ha tratti surreali». Lo sostiene Christianne Bergamin, componente della Comunità del Parco dei Colli Euganei in rappresentanza delle associazioni ambientaliste, dopo le proteste di gruppi di cilcisti. «Come si potrebbe, in un contesto normale, osare protestare perché non viene concessa la possibilità di danneggiare il patrimonio naturale delle zone di riserva del Parco, così come giustamente prevede il Piano Ambientale ma anche la Legge nazionale? Ma questa protesta diventa normale in un contesto in cui, da anni, le stesse amministrazioni dei Colli hanno con disinvoltura non solo assecondato, ma anche promosso, queste iniziative commerciali in totale e sfacciato spregio al rispetto dell’ambiente».

I criteri

«Dopo aver fissato i criteri procedurali per il rilascio dell’autorizzazione di gare e manifestazioni sportive e amatoriali, lo stesso consiglio direttivo del Parco ha continuato ad autorizzare “in deroga” - proseguono le sigle ambientaliste - e nonostante il parere negativo espresso dagli stessi tecnici del Parco, tracciati che prevedevano attraversamenti nelle aree con presenza di Habitat prioritari e RNI; per lo più senza nemmeno dare una motivazione a questa scelta, oppure, in un caso “rilevata la necessità di preservare occasioni di aggregazione e di promozione del territorio. Ma è questa la promozione che vogliamo dare al territorio dei Colli? Come si può pensare che la devastazione dei sentieri, dei boschi, dei siti storici operata dalla fiumana di bikers che il fine settimana invade i colli dissuadendone la fruizione da parte degli escursionisti a piedi, non sia una diretta conseguenza della sconsiderata promozione di un’idea dei Colli quale parco dei divertimenti per attività ludiche? Visione che ha addirittura spinto più di qualche “appassionato” ad intervenire operativamente (e del tutto abusivamente) per modellare l’ambiente naturale adattandolo a questa forma di divertimento creando trampolini, salti e curve paraboliche».

Le misure

«Già a novembre del 2020, come associazioni ambientaliste, avevamo inviato al Parco un documento di indirizzo e proposta per la tutela della rete sentieristica dei Colli Euganei denunciando il livello allarmante, per intensità e diffusione, che la rete dei sentieri del Parco aveva raggiunto e proponendo delle opportune misure per scongiurare un ulteriore deterioramento della situazione, la prima e la più semplici delle quali era quella di smetterla con una promozione di un’idea di Parco quale impropria palestra sportiva. Ulteriori interpellanze sono state presentate nella comunità, ma nessun riscontro è mai stato dato - chiudono - .Ci auguriamo che ora, finalmente, il Parco abbia il coraggio di invertire la rotta, e che lo faccia seriamente, indirizzandosi ad un offerta sensata e coerente ai valori naturalistici, ambientali, paesaggistici e culturali dei Colli Eugane»i.

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