Rifiuta un lavoro, via il reddito di cittadinanza
L'amministrazione comunale di Noventa Padovana ha intercettato una persona che usufruisce del sussidio, ma non risponde alle sollecitazioni per un possibile inserimento del mondo del lavoro. Inevitabile la sospensione
In seguito ai controlli disposti dall'amministrazione comunale, sono stati inseriti in Progetti di Pubblica Utilità 4 dei 15 percettori di reddito di cittadinanza in carico ai Servizi Sociali di Noventa Padovana. Uno di loro presta servizio direttamente per il Comune, altri tre sono impiegati in associazioni di volontariato del territorio. Dei rimanenti beneficiari, 10 risultano esonerati dal cosiddetto "patto per il lavoro" che accompagna l'assegnazione del contributo, per una delle cause previste: bambino minore di 3 anni o persona non autosufficiente a carico, frequentazione di un tirocinio o un corso di formazione per l'inserimento lavorativo oppure motivi di salute. Una persona, infine, non ha mai risposto alle convocazioni del Comune, e perderà quindi il diritto al reddito di cittadinanza.
La spiegazione dell'assessore
«Abbiamo deciso di effettuare i controlli sulla situazione di tutti questi nostri concittadini – spiega l'assessore al Sociale Giovanna Carraro – innanzitutto nel loro interesse, perché il reddito di cittadinanza dovrebbe essere uno strumento di sostegno temporaneo per chi non trova un'occupazione. Troppo spesso non è così, e la colpa è anche delle pubbliche amministrazioni che scelgono, per pigrizia o per calcolo, di non svolgere i dovuti controlli. Offrire a queste persone l'occasione di essere utili alla propria comunità le aiuta a tenersi in movimento e creare opportunità per un reinserimento il più rapido possibile nel mondo del lavoro. C'è poi anche una questione di giustizia, perché l'adesione a questi progetti non è facoltativa: chi pensa di utilizzare uno strumento di sostegno per campare a sbafo a spese della collettività ha fatto male i suoi conti, almeno nel nostro comune».
