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Domenica, 28 Aprile 2024
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Palestina e borse di studio non pagate, gli studenti occupano un liceo e Scienze Politiche

Ieri, giovedì 16 novembre, alla vigilia della giornata internazionale per il diritto allo studio, gli studenti delle scuole superiori e gli universitari, insieme alla Rete degli Studenti Medi e all’Unione degli Universitari sono tornati ad occupare il liceo artistico Modigliani e la sede di Scienze Politiche

Ieri, giovedì 16 novembre, alla vigilia della giornata internazionale per il diritto allo studio, gli studenti delle scuole superiori e gli universitari, insieme alla Rete degli Studenti Medi e all’Unione degli Universitari sono tornati ad occupare il liceo artistico Modigliani e la sede di Scienze Politiche e oggi, venerdì 17 novembre, sfileranno in corteo per la città.

Modigliani

«Abbiamo deciso come scuola di riutilizzare i nostri spazi e riempirli di metodi, contenuti e significati che nella vita quotidiana il nostro sistema di istruzione non riesce a darci. Sentiamo che questo è un mondo che non ci appartiene: dalla guerra in Palestina, alla mancanza di diritto allo studio in scuole e università, alle azioni repressive e concentrate unicamente sul merito del nostro governo e del ministero. Siamo qua per dimostrare che un'altra scuola è possibile, che un altro mondo è possibile, e che tutto questo può partire dai luoghi che viviamo ogni giorno, basta un po' di coraggio, di fantasia, e di voglia di non isolarsi», dichiara Sophie Volpato, rappresentante del Modigliani.

Rete Studenti Medi del Veneto

«Per la prima volta dopo tantissimi anni studenti delle superiori e universitari occupano insieme, ognuno i propri spazi vissuti quotidianamente. Siamo stanchi e stanche di vedere il nostro diritto allo studio ignorato e i prezzi alzarsi; non è possibile che uno studente, e la relativa famiglia, debba spendere in media 1500 euro ad anno scolastico per pagare libri, trasporti, materiale e il contributo “volontario”. Questo sistema, che ci spinge sempre di più verso una vita precaria e senza un futuro, non fa altro che aumentare il tasso di abbandono degli studi e peggiorare la condizione psicologica degli studenti, già ampiamente compromessa da una scuola basata sul merito che punta ad un sistema utilitarista ed individualista, per questo siamo a fianco agli studenti del Modigliani, del selvatico e degli universitari che oggi stanno dimostrando di tenere ai propri spazi, alla propria istruzione, la propria voce», dichiara Marco Nimis, coordinatore della Rete Studenti Medi del Veneto.

Studenti per Udu

«Abbiamo convocato per oggi un’assemblea sul diritto allo studio, dopo che ieri sono state pubblicate le graduatorie delle borse: più di 2600 matricole quest’anno non la riceveranno. L’assessora Donazzan ci ha risposto sui giornali che la Regione ha sempre coperto le borse, quando la realtà è che dal 2018 l’università si fa carico sul proprio bilancio dei mancati investimenti regionali. Non solo sulle borse, la situazione è critica anche per gli alloggi, le mense, i trasporti e il benessere psicologico. Per questi motivi, dopo una lunga discussione, l'assemblea ha dichiarato lo stato di occupazione della sede di Scienze Politiche dell'Università di Padova. Da questa sera ci riprendiamo lo spazio che ci spetta, quello che Governo e Regione stanno provando a toglierci tagliando i fondi su università e diritto allo studio. Ci stanno condannando ad un futuro che può essere solo precario ma si preparino, perché gli studenti sono pronti a mobilitarsi. Tutti gli occupanti scenderanno in piazza il 17 novembre al fianco dei lavoratori, uniti contro le politiche di questo Governo, e a chi vuole rivedere il diritto allo sciopero noi rispondiamo bloccando anche le università e le scuole. Non resteremo a guardare: oggi rivendichiamo il nostro diritto ad una vita migliore, con tutele e sostegni per studiare», conclude Domenico Amico, coordinatore UDU Padova

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