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Via fino a San Silvestro la tassa sui vasetti: una vittoria di Coldiretti

Da domani, primo luglio, era prevista l’entrata in vigore del “contributo ambientale” sui contenitori in plastica per fiori e piante, una misura che avrebbe gravato sulle aziende florovivaistiche già alle prese con i continui aumenti dei costi di energia e materie prime

Da domani, primo luglio, era prevista l’entrata in vigore del “contributo ambientale” sui vasi in plastica per fiori e piante, una misura che avrebbe gravato sulle aziende florovivaistiche già alle prese con i continui aumenti dei costi di energia e materie prime. Dopo le osservazioni e le segnalazioni di Coldiretti e Assofloro, che avevano evidenziato che i vasi usati in ambito floricolo non sono semplici imballaggi ma beni strumentali alla produzione, il Conai, Consorzio Nazionale Imballaggi, ha accolto la richiesta di sospensione del contributo fino alla fine dell'anno. 

Coldiretti ha sollevato il problema

A sollevare il caso, sono state proprio alcune aziende florovivaistiche padovane coordinate da Coldiretti che usano vasi in plastica, fondamentali per la produzione della piante e la loro vendita. E’ il caso delle piantine di basilico, vendute anche nel circuito della grande distribuzione in piccoli vasetti. Il contributo sugli imballaggi era previsto per i vasi con uno spessore parete fino a 0,8 millimetri mentre non è dovuto se questi vasi sono impiegati nei rapporti tra imprenditori, utilizzati esclusivamente nelle fasi di coltivazione e crescita delle piante. Il provvedimento, così come era stato concepito, per il settore floricolo rappresenta un aggravio di spese in un periodo in cui le aziende hanno già dovuto far fronte all’impennata dei costi non solo delle materie prime ma anche del materiale, fra i quali anche i vasetti, indispensabili per la preparazione delle piante, il cui costo è aumentato di oltre il 70 per cento. Coldiretti ha più volte fatto presenta al Conai che per gli operatori florovivaistici i vasi in plastica, anche di dimensioni ridotte, non sono dei meri imballaggi ma dei veri e propri beni strumentali, funzionali alla produzione.

Una piccola, ma significativa vittoria

«La sospensione della circolare fino al 31 dicembre - sottolinea Roberto Lorin presidente di Coldiretti Padova - arriva dopo un attento e paziente lavoro svolto da Coldiretti a livello regionale e nazionale in risposta alle osservazioni delle nostre aziende. Continueremo il dialogo con il Conai affinché si possa raggiungere un risultato condiviso, che sia sostenibile, e che non vada a pesare ulteriormente sui costi di produzione delle aziende floricole, riducendo ulteriormente i già risicati guadagni o facendo aumentare i prezzi al consumatore finale».

I numeri del florovivaismo su Padova

Padova si conferma la prima provincia in Veneto nel comparto florovivaistico: il settore conta 434 aziende, sostanzialmente stabili nell’ultimo triennio, su un totale veneto di 1.400 aziende. Il florovivaismo padovano quindi pesa per il 30,8% in Veneto. In leggera ripresa la superficie coltivata, con un incremento in Veneto di circa il 4%, che ha portato ad una superficie investita pari a 2.495 ettari. Nella nostra provincia sono circa 740 gli ettari dedicati alla produzione, tra serre e vivai a pieno campo. Nel distretto di Saonara, il più significativo della nostra provincia, che comprende anche i territori comunali di Sant’Angelo di Piove di Sacco e Legnaro, le aziende sono oltre un centinaio, alle quali si aggiungono diversi centri di produzione nel resto della provincia.

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