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Cia dona al vescovo alimenti per sfamare gli "ultimi"

La toccante consegna è avvenuta oggi nel corso della kermesse "Ghetto in fiore". Il cibo verrà portato alle cucine popolari di via Tommaseo per dare un briciolo di gioia alle persone meno fortunate

Oggi, domenica delle Palme, 2 aprile, durante la manifestazione Ghetto in Fiore, una delegazione di Cia Padova ha consegnato al vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, delle scatole contenenti prodotti tipici agricoli. Questi verranno poi portati alle Cucine popolari per la preparazione del pranzo e della cena di una giornata. E' giusto ricordare che ogni giorno nella struttura vengono serviti oltre 300 pasti. 

Cosa è successo

Presenti, fra gli altri, l’assessore alle attività produttive del comune di Padova, Antonio Bressa, il vicepresidente della provincia di Padova, Vincenzo Gottardo, il presidente dell’associazione IlPadovaGhetto, Valentina Bassan, e il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini. «Da alcuni mese stiamo portando avanti uno specifico progetto di solidarietà – ha spiegato il vicepresidente di Cia Padova, Emilio Cappellari – in particolare, raccogliamo delle buste della spesa in occasione dei mercati agricoli dislocati in tutta la provincia. Dopodiché li recapitiamo ai servizi sociali del Comune di riferimento per la consegna vera e propria a favore delle famiglie meno abbienti del paese». 

La solidarietà 

Nelle scatole che ha idealmente ricevuto monsignor Cipolla sono stati inseriti prodotti freschi quali petto di pollo, hamburger e spezzatino di manzo, verdura, patate, pasta e caciotte. E poi ancora: passata di pomodoro, cipolle e carote. «Un piccolo gesto – ha aggiunto Cappellari – per ricordarci delle fragilità presenti pure nel nostro territorio». Il vescovo ha ringraziato gli agricoltori per il gesto solidale, sottolineando l’importanza di fare sinergia fra le istituzioni e le associazioni per sostenere i meno abbienti. Al termine della cerimonia di consegna monsignor Cipolla è passato lungo via San Martino e Solferino per salutare gli imprenditori agricoli e le famiglie presenti a Ghetto in Fiore.

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