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Sap: «Servono leggi più severe e la certezza della pena»

Il segretario provinciale del sindacato autonomo di polizia, Mirco Pesavento, chiede maggiore tutela per gli agenti che ogni giorno rischiano la vita. Si chiede inoltre un numero maggiore di taser a disposizione delle forze dell'ordine

Il Sindacato Autonomo di Polizia è fortemente preoccupato per l’escalation di aggressioni subite dai poliziotti della Questura di Padova. L’ultima aggressione nei pressi della stazione ferroviaria, la scorsa settimana in concomitanza con la fine di aprile, nella nota via dello spaccio. «I colleghi - ha raccontato il segretario provinciale Mirco Pesavento - hanno riconosciuto un tunisino già noto alle forze dell’ordine e più volte arrestato, che ha estratto un coltello ed ingoiato sostanze stupefacenti. In questo caso tutto è andato bene ed il tunisino è stato disarmato, arrestato ed accompagnato al pronto soccorso dove per quasi 4 ore ha riempito di insulti gli agenti. A poche ore di distanza, altro episodi di aggressione nei confronti dei colleghi che durante un servizio di controllo e contrasto al crimine, hanno tratto in arresto due persone responsabili di spaccio, resistenza e porto di oggetti atti ad offendere. In questo caso - ha proseguito - il tunisino ha causato lesioni alla mano di uno dei poliziotti intervenuti. Un altro episodio sempre nelle ultime settimane, l’aggressione a Padova da parte di un uomo che durante un controllo, ha spintonato il poliziotto facendolo cadere a terra, procurandogli lesioni con una prognosi di 6 giorni. Lesioni, resistenza, oltraggio e perfino dichiarazioni e minacce di questi delinquenti che dichiarano pubblicamente di non avere paura di nessuno ne tanto meno dei poliziotti minacciandoli di ripercussioni nei loro confronti una volta scarcerati». 

Pericoli costanti

«In più occasioni - ha ricordato Pesavento - gli accertamenti fatti hanno portato al rinvenimento oltre che di oggetti atti ad offendere, anche di taglierini e lame di 10, 12 centimetri e coltelli a serramanico di 13 e 15 centimetri. Alcuni di questi pregiudicati sono stati fortunatamente espulsi grazie alla frenetica attività dei colleghi della Sezione espulsioni dell’Ufficio Immigrazione, ma rimane la grande preoccupazione per un problema che si ripropone oramai nel quotidiano servizio svolto da tutto il personale impiegato nei servizi di prevenzione e controllo del territorio. E’ giunto il momento di dire basta, servono leggi più severe, va ripristinato il principio della certezza della pena, servono urgenti interventi legislativi a tutela dell’operato delle forze dell’ordine, occorrono protocolli operativi chiari, servono più strumenti come il “taser” in un numero congruo capace di soddisfare le effettive necessità di chi svolge servizio su strada. Il fenomeno delle aggressioni a Padova - ha concluso - è grave e questa escalation di eventi ci preoccupa non poco, di certo le recenti polemiche e la ricerca di inesistenti scheletri negli armadi rispetto all’operato delle forze dell’ordine, non solo non aiuta ma danneggia il servizio dei poliziotti, oggi ancor più a rischio visto che i delinquenti si sentono sempre più forti e padroni di commettere reati senza poi pagare nulla».

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