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Martino Schiavon vuota il sacco: «Tradito da fuoco amico»

Il sindaco uscente di Ponte San Nicolò è stato "bocciato" dalla sua squadra che, all'insegna del rinnovamento ha scelto per correre alle prossime amministrative l'attuale vice Gabriele De Boni. Il centro sinistra è di fatto spaccato

Il centro sinistra a Ponte San Nicolò è spaccato. Il sindaco uscente Martino Schiavon bocciato dalla sua squadra e di fatto non confermato come candidato alle amministrative di giugno, si è scagliato ieri, 22 marzo, contro il candidato sindaco Gabriele De Boni, che al momento svolge in amministrazione il ruolo di vice. L'amaro in bocca di Schiavon è enorme, anche alla luce del fatto che fu proprio lui a volerlo al suo fianco quando Emy Ravazzolo lasciò vacante la poltrona di vice per motivi personali. La scelta di Schiavon all'epoca fu clamorosa, visto che radio mercato avrebbe visto come suo naturale luogotenente Enrico Rinuncini, già al governo del paese per dieci anni e persona tra le più apprezzate del territorio di Ponte San Nicolò. A rendere ancora più avvelenata la polpetta per Schiavon il fatto che la lista civica di Gabriele De Boni si chiamerà "Ponte San Nicolò riparte".

La rabbia di Martino Schiavon

«In questi anni abbiamo prodotto tantissimo, non lasciando indietro nessuno. Il nostro programma amministrativo è stato completato, si sono fatte opere pubbliche attese da anni». Schiavon si riferisce alla seconda rotonda in statale, all'ampliamento del Pino Verde, al recupero di villa Crescente, alla sistemazione della sede della protezione civile, alla realizzazione dei nuovi marciapiedi in via Roma, in un tratto di via Marconi, alla sistemazione e realizzazione della pista ciclabile di via Garibaldi, alla rigenerazione del centro di Rio, alla continua riqualificazione e aggiornamento dei plessi scolastici per renderli sempre più sicuri, alle tante opere idrauliche in più parti del territorio. Per non parlare delle innumerevoli asfaltature, l'implementazione del piano di videosorveglianza e il piano per il superamento delle barriere architettoniche. Martino Schiavon ha concluso: «E' tanta l'amarezza: lo slogan utilizzato dal candidato sindaco e dalla sua nuova squadra è un insulto a chi ha lavorato fino ad oggi con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Un affronto che non immaginavo proprio da chi ho voluto fortemente come mio vice. Ma il mondo va avanti, mi congedo con la coscienza a posto». 

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