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Da Pernumia alla Nasa: la padovana Sara Buson premiata quale miglior ricercatrice negli Usa

Nata a Pernumia e laureatasi all'Università di Padova, la scienziata è stata premiata all'ambasciata italiana di Washington per la sua scoperta in campo astrofisico

Una padovana sul tetto del mondo: c'è anche Sara Buson tra i cinque giovani ricercatori italiani - che lavorano negli Stati Uniti - che martedì 23 ottobre si sono aggiudicati i prestigiosi ISSNAF Awards 2018, consegnati all’Ambasciata d’Italia a Washington nell’ambito dell’Annual Event di ISSNAF (Italian Scientists and Scholars of North America Foundation), la fondazione che riunisce 4mila scienziati italiani in Nord America e che quest’anno celebra i primi 10 anni di attività.

Sara Buson

Sara Buson si è aggiudicata l’"ISSNAF Award for Young Investigators" in scienze ambientali, astrofisica e chimica grazie a "Highly Energetic Messengers from the Sky: A Roadmap throughout the Universe". Lo scorso luglio la National Science Foundation (NSF) ha rivelato di aver individuato per la prima volta una sorgente di neutrini cosmici ad alta energia, particelle che viaggiano nello spazio ed accompagnano i raggi cosmici. L’astrofisica Sara Buson, dell’equipe del Fermi Large Area Telescope (LAT) della NASA, è stata una protagonista della scoperta, avvenuta il 22 settembre 2017 quando, a poche ore di distanza, prima l’osservatorio IceCube ha rilevato un neutrino, e poi il telescopio Fermi-LAT ha visto un fascio di raggi gamma che colpivano la Terra, emessi da una sorgente nella stessa regione di cielo del neutrino. Per la prima volta si è così riusciti a identificare l’origine del neutrino cosmico. Nata a Pernumia (Padova) e laureata in astrofisica all’Università di Padova dove ha poi conseguito il dottorato di ricerca e proseguito la carriera con un post-doc, la scienziata 38enne è arrivata negli Stati Uniti nel 2015, vincendo una post-doc fellowship presso il Goddard Space Flight Center della NASA.

Gli altri vincitori italiani

Gli altri vincitori dei premi tematici sono: Lorenzo Brunetti per il Paola Campese Award per la ricerca sulle leucemie; Roberta Zappasodi per l’IBM-Bio4Dreams Award per la ricerca in medicina bioscienze scienze cognitive; Riccardo Manenti per l’Anna Maria Molteni Award per la matematica e la fisica; Antonio D’Amore per il Franco Strazzabosco Award per l’ingegneria. Il Life Achievement Award 2018 è stato invece consegnato al neuroscienziato romano Emilio Bizzi, ricercatore e docente al Massachusetts Institute of Technology (MIT). «I cinque giovani ricercatori, premiati dall’ISSNAF nel 2018, sono motivo di orgoglio per il nostro Paese. Professionalità, serietà e impegno sono la cifra distintiva dei giovani ricercatori e scienziati italiani in Nord America. Nella ricerca sulle leucemie, sulle bioscienze cognitive, nella matematica, nelle scienze ambientali e nelle neuroscienze, l’Italia e gli italiani sono sinonimo di eccellenza» è il commento dell’ambasciatore d’Italia negli Usa Armando Varricchio.

Che cos'è l'Issnaf

L’evento è stato l’occasione, per la fondazione ISSNAF, di celebrare i suoi primi 10 anni di vita: l’organizzazione è stata infatti fondata nel 2008 su iniziativa di 36 noti scienziati ed accademici tra cui 4 Premi Nobel. Il tema di questa edizione è stato “Longevity: the Impact of Research, Economics, AI and Robotics to Live longer, better Lives”. Nel 2025 si prevede che saranno 1,2 miliardi le persone con almeno 60 anni di età. Questo cambiamento sarà affrontato in due modi: il primo panel si concentrerà sull’impatto della longevità su economia e società; il secondo su come la tecnologia (robotica, intelligenza artificiale, realtà aumentata) contribuirà a darci vite più salutari, lunghe e migliori. Con 4 mila affiliati e un network che raggiunge gli 8 mila contatti, ISSNAF rappresenta la più vasta rappresentanza di ricercatori e studenti italiani in Nord America, dove è organizzata con 18 chapter di cui 8 territoriali, l’ultimo nato dei quali è quello della Bay Area in California, e 10 tematici, più Young ISSNAF, il “network nel network” degli under 40. La fondazione è in grado di mettere in contatto oltre 300 centri di eccellenza dalla ricerca all’accademia e ha sostenuto oltre 80 borse di studio negli ultimi 3 anni, in collaborazione con istituzioni italiane, statunitensi e canadesi.

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