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«L'ho operato a due anni, ora si laurea in Medicina»: la commovente storia

A raccontarla è Umberto Cillo, direttore della Chirurgia EpatoBilioPancreatica dell'Ospedale di Padova: «Questo per dare l'idea di che forza e che terapia potente è il trapianto di fegato, che riesce non soltanto a ridare vita ma con una qualità straordinaria»

«È la storia di un ragazzo molto palestrato, e quindi in grande forma, che qualche giorno fa è venuto in reparto: noi non l'abbiamo riconosciuto, ma poi ho capito che lo avevo operato nel 1999, quando aveva due anni. Adesso di anni ne ha 26, ed è venuto in reparto per invitarmi alla sua festa di laurea: diventerà dottore in Medicina nelle prossime settimane, e questo per dare l'idea di che forza e che terapia potente è il trapianto di fegato, che riesce non soltanto a ridare vita ma con una qualità straordinaria. Non sono più pazienti, sono persone che riprendono una vita normale, anzi hanno ancor più voglia di vivere perché hanno alle spalle la loro esperienza spesso traumatica e drammatica. Che effetto mi fa quando accadono certe cose? È la restituzione di una vita, sia la mia che di tutti i medici e sanitari, che è venduta agli altri ma con un entusiasmo straordinario che arriva proprio da questi ritorni. Hai la sensazione di poter modificare le cose, e di farlo grazie ovviamente alla fortuna di lavorare in una struttura così prestigiosa e ricca di risorse. Ti dà una carica straordinaria per gli impegni successivi»: a dichiararlo è Umberto Cillo, direttore della Chirurgia EpatoBilioPancreatica dell'Ospedale di Padova.

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