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Post Rinascente, Tabacchi svela: «Non sarà monomarca, e aprirà la prossima primavera»

Guglielmo Tabacchi, però, non svela chi arriverà ma anticipa che i lavori di restyling costeranno «otto milioni di euro». L'imprenditore non scopre tutte le sue carte ma apre a diversi scenari

Guglielmo Tabacchi, figlio di Giuliano, l’ex imprenditore della Safilo, probabilmente non si trova spesso accerchiato da giornalisti. Amministratore delegato di di  2G Investimenti, di cui il braccio operativo è la Real Estate Services (Res) con un patrimonio immobiliare stimato in circa 400 milioni è sotto i riflettori dei media da qualche mese, per la vicenda della chiusura de La Rinascente. Un evento che ha scosso la città vista la posizione in cui si trova lo stabile che ospitava il negozio e per le tante persone impiegate, maggioranza donne, che si sono trovate senza lavoro. Il negozio pagava 90mila euro al mese di affitto, Tabacchi non lo ha mai smentito questa cifra, ma i conti non tornavano secondo la finananziaria thailandese che controlla il gruppo Rinascente e così, come è stato in molte altre città, ha deciso di chiudere il negozio di Padova.

Attesa

Lo abbiamo aspettato fuori dall’ufficio dell’assessore al commercio, Antonio Bressa, tanto che alla fine dell’incontro lo stesso ci ha invitati, tutti i cronisti presenti, ad entrare: «Tanto di qua deve passare, a questo punto invece di interrogarlo in corridoio entrate e accomodatevi - ci invita l’assessore che chiosa con una battuta - così stavolta fate a qualcun altro quello che ogni giorno fate a me».

Cantiere e "The breath"

A Guglielmo Tabacchi non vengono risparmiate le domande. Lui è molto disponibile anche se non crediamo si aspettasse una situazione così ma sta al gioco. Un fuoco di fila che dura circa una mezz'ora, un confronto a tratti pure divertente perché l'imprenditore padovano tiene bene nascoste le sue carte ma pian piano ci prende gusto e sta appunto al gioco. Si comincia però con l’assessore che spiega il perché dell’incontro: «Ci siamo confrontati sui passaggi da fare rispetto all’arredo urbano seguendo i dettami della sovrintendenza, e quello che è l’iter da seguire in questi casi. In questa occasione poi, Antonio Cavallaro, tecnico di Urban Vision che è la ditta che installerà gli impianti pubblicitari sul palazzo ci ha presentato una tecnologia particolare, un telo che è in grado di assorbire CO2 trattenendolo. Si chiama "the breath" e proteggerà lo stabile e i lavoratori sulle impalcature, durante i lavori. Poi sarà smaltito secondo criteri ecologici corretti». A quel punto, sgomberato il campo da una parvenza di formalità, cominciano le domande. Se ci sarà un ponteggio quindi ci saranno dei lavori anche all’esterno: «C’è una gara tra diversi architetti. I lavori dovrebbero durare fino a fine anno, quando consegneremo ai nostri futuri inquilini, parlo al plurale perché non ci sarà una catena unica».

Via San Fermo?

«È nel mio interesse che la partita si chiuda in fretta - risponde pronto Tabacchi - Un contenitore commerciale è quello che penso. Non ci sarà solo abbigliamento, ma stiamo ragionando. Anche su come utilizzare la terrazza stiamo ragionando. L’idea è di uno spazio frazionato in diverse attività, ma non un centro commerciale. Cosa ci sarà dentro però non lo sappiamo ancora». Più parla e risponde alle domande, più è l’impressione è che l’amministratore delegato di 2G sappia già cosa accadrà. Non lo vuole svelare ma lo sa. Così si insiste sulle boutique di lusso, su marchi importanti che hanno lasciato la città o su chi già c’è, magari in via San Fermo. Tanto che il dubbio che la soluzione possa essere proprio che qualcuno da lì si sposti in piazza Garibaldi. Quindi, dopo diverse pressioni, tagliamo la testa al toro domandando questo: lei è solo ottimista o è certo che l’investimento che state facendo porterà al risultato? Per essere uno che non sa cosa accadrà fa un po’ strano sentirle dire che non sa chi ci sarà all’interno di questo nuovo lussuoso spazio commerciale? Dopo un attimo di imbarazzo chiuso con una risata generale, arriva la risposta: «Sono certo che succederà, non sono ottimista ma so come va il mercato. Certo, la domanda, posta così, potrebbe avere diverse risposte, anche una in dialetto - scherza Tabacchi che è ormai calato completamente nel clima non troppo formale - ma sì, abbiamo chiaro cosa succederà. Ma per questioni di competenza e di conoscenza di cosa funziona e cosa no».

Padova

A quanto ammonta l'investimento? È un’altra delle tante domande dirette al quale è stato sottoposto. Ci pensa un attimo, forse un po’ di più e poi risponde: «Otto milioni di euro, più o meno questa la cifra. E vedrete che da questa operazione anche Padova avrà da guadagnarci».

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