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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La consegna delle “chiavette” benedette di San Valentino, protettore dei bambini

Come ogni anno il 14 febbraio si ripete nella chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova una tradizione legata alla storia del santo

Nel corso dei decenni la sua storia è stata sempre più legata agli innamorati, dei quali è riconosciuto quale patrono dalla Chiesa. Ma San Valentino è anche il protettore dei bambini. E a Padova viene celebrato con una “tradizione” che viene ripetuta di anno in anno e che raccoglie sempre più adesioni: si tratta della consegna delle “chiavette” benedette, che si terrà giovedì 14 febbraio presso la chiesa di Santa Maria dei Servi, nella centralissima via Roma.

Chiavetta San Valentino 1-2Chiavetta San Valentino 2-2

L'appuntamento

L'appuntamento principale è previsto per le ore 16, con la benedizione dei bambini, ma la consegna delle chiavette verrà effettuata tutto il giorno. Come si legge nel santino consegnato insieme alla chiavetta, “viveva in Roma sotto Claudio II imperatore, ed i Gentili medesimi lo ammiravano per la sua modestia e bontà. L'imperatore volle conoscerlo di persona, e nel suo colloquio con Valentino si mostrò dolente perché di diversa religione. Il santo prete gli parlò con tanta soavità della fede cristiana che poco mancò che non lo convertisse. Restituì magicamente la luce degli occhi alla figlia del giudice Asterio”.

La storia di San Valentino

Protettore dei bambini, dei fidanzati e dei malati, Valentino visse tra secondo e terzo secolo. Le notizie sulla sua vita sono scarse e frammentarie. Nato da famiglia nobile del ternano, sappiamo che si convertì al cristianesimo e fu nominato vescovo di Terni nel 197, a 21 anni. Trascorse poi la vita a Roma durante le persecuzioni dei cristiani, evitando spesso la condanna a morte fino al 14 febbraio 273, quando, a 97 anni, per ordine dell'imperatore, fu decapitato. Fu considerato protettore dei malati e degli epilettici in particolare, perché, nell’antico tedesco, Valentino si dice Fallentin (in tedesco ancora oggi la lettera F si legge V), il verbo fallen significa cadere e gli epilettici, durante le crisi, appunto cadono. Secondo le testimonianze di autori di varie epoche, soffrirono di questa malattia personaggi assai famosi come Maometto, Socrate, Platone, Cesare, Petrarca, Carlo V, addirittura San Paolo.  E ancora Pascal, Paganini, Byron, Alfieri, Dostoevskij, Moliére, Flaubert, Tasso, Dickens, Newton. E l'elenco potrebbe continuare quasi a giustificare la credenza medievale che voleva l'epilessia legata al genio e alla profezia. Oggi San Valentino è ricordato soprattutto come protettore degli innamorati. La sua festa si riallaccia agli antichi festeggiamenti di Greci, Italici e Romani che si tenevano il 15 febbraio in onore del dio Pan, Fauno e Luperco, legati alla purificazione dei campi e ai riti di fecondità. Divenuti troppo licenziosi, furono proibiti da Augusto e poi soppressi nel 494.  La Chiesa cristianizzò quel rito pagano della fecondità anticipandolo al giorno 14 di febbraio, attribuendo a San Valentino la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati indirizzati al matrimonio e ad un’unione allietata dai figli. La figura di San Valentino è descritta attraverso alcune leggende, nelle quali è rappresentato amante delle rose che regalava alle coppie di fidanzati per augurare loro un’unione felice, un invito all'amore quale espressione di Dio e che deve caratterizzare l’uomo, immagine di Dio. In molti racconti è descritto come amante dei bambini, che ospitava nel proprio bellissimo giardino e ai quali dal carcere ne inviò la chiave, perché potessero continuare a giocare tra le sue piante e i suoi fiori. Da qui la tradizione di benedire - il 14 febbraio - i bambini e piccole chiavi da donare loro come segno tangibile della protezione del santo. 

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