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Sciopero per la guerra: rischio disservizi per trasporti, ospedali e scuole

Lo ha proclamato alcune sigle sindacali e riguarderà sia i lavoratori pubblici che privati, ma per ora non si conoscono ancora le adesioni

Per la giornata di domani, venerdì 23 febbraio, è in programma uno sciopero generale nazionale di 24 ore che, come riporta l'avviso sul portale del Ministero dei Trasporti, coinvolgerà tutti i lavoratori pubblici e privati per "fermare il genocidio in corso a Gaza", ma anche, più in generale, contro tutte i conflitti in corso. A proclamarlo sono stati Fao Federazione Autisti Operai, Slaiprolcobas, Sgc Sindacato Generale Di Classe, Lmo Lavoratori Metalmeccanici Organizzati e Soa Sindacato Operati Autorganizzati e altri sindacati. Il comunicato delle sigle sindacati mette in evidenzia anche il legame tra economia e guerra, mettendo in luce come l’industria bellica stia ottenendo grandi benefici dai conflitti in corso.

Le motivazioni

«Mentre l’economia italiana e europea grazie alle guerre va male, i lavoratori vedono i loro già modesti salari falcidiati dall’inflazione, molte fabbriche stanno chiudendo per il calo dei consumi e aumenta la precarietà lavorativa, l’Italia è sempre più impegnata sui vari fronti di guerra sia indirettamente come in Ucraina e in Israele che direttamente come in Libano e nel Mar Rosso - si legge - .Fermare il genocidio a Gaza con i palestinesi fino alla vittoria. No al riarmo e alle spedizioni militari»

I disservizi

«L'attenzione maggiore è chiaramente concentrata sui traporti coi maggiori disagi che potrebbero riguardare i treni (per quanto Trenitalia non ha fatto sapere che aderirà). Ma attenzione anche a possibile stop di tram e bus e nelle scuole. Stop anche negli ospedali, negli ambulatori e nei centri medici. Anche i medici di base potrebbero non ricevere e rinviare gli appuntamenti.

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