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Inceneritore: il Pd pone le condizioni per il via libera, ma scarica tutto sulla Regione

Il segretario cittadino Tramarin: «Va subito formalizzata la totale certezza che con la costruzione della quarta linea, le prime due vengano smantellate»

Inceneritore si o inceneritore no. Il tema della nuova linea prevista da Hestambiente per il termovalorizzatore di San Lazzaro inizia ad essere molto sentito in città, dove la stessa sinistra si sta dividendo. Da una parte chi è totalmente contrario, ossia i movimenti ambientalisti e Rifondazione Comunista, da un'altra Coalizione Civica, dove alcuni esponenti si sono apertamente schierati contro la nuova linea e altri tentennano e navigano al limite. Poi c'è il Pd, che ha presentato tre mesi fa una mozione, poi approvata in consiglio comunale, dove pone delle condizioni precise per andare avanti, ma che scarica ogni decisione alla Regione. Dopo le manifestazioni dei giorni scorsi, le contestazioni rivolte all'assessora Chiara Gallani prima e al sindaco Giordani poi («prendete una posizione netta contro l'inceneritore» l'accusa), dal Partito Democratico provano a chiarire la loro posizione.

Monitoraggio

«Stiamo continuando a monitorare con attenzione gli sviluppi relativi al percorso di definizione della nuova linea dell’inceneritore di San Lazzaro, sia ascoltando e seguendo le sollecitazioni che derivano dai comitati e dai singoli cittadini, sia approfondendo i dettagli del progetto di aggiornamento e miglioramento dell’impianto» sottolinea Davide Tramarin, segretario cittadino del Pd «ed è noto come il piano di Hestambiente, elaborato su mandato della Regione Veneto, a cui spetta la definizione delle politiche legate allo smaltimento dei rifiuti, preveda l’utilizzo della nuova linea in sostituzione delle prime due linee ormai inefficienti e obsolete. Tale assicurazione costituisce una premessa necessaria e ci aspettiamo venga confermata e certificata prima del via libero definitivo ai lavori nell’interesse dei cittadini. In aggiunta, va formalizzata la totale certezza che con la costruzione della quarta linea, le prime due vengano smantellate».

Piano dei rifiuti

«Ci sono poi degli ulteriori aspetti di fondamentale importanza da noi già dichiarati, che continuiamo a ritenere determinanti e teniamo a ribadire» evidenzia Tramarin «e per questo pochi mesi fa, la maggioranza in consiglio comunale ha approvato in maniera assolutamente compatta una mozione promossa dal nostro partito che rileva come l’assenza del Piano Regionale dei Rifiuti sia una grave mancanza da parte della Regione Veneto: deve essere colmata al più presto per garantire la massima chiarezza nei confronti di Padova e dei padovani. Attraverso la mozione, il Consiglio comunale ha sottolineato come sia necessario mettere al primo posto la salute dei cittadini e porsi l’obiettivo di potenziare ancora maggiormente, come fatto fino ad oggi, la raccolta differenziata, il porta a porta, le pratiche di riciclo e tutte le soluzioni utili a diminuire drasticamente in pochi anni la quantità di rifiuti indifferenziati destinati agli impianti di incenerimento».

Potenziale massimo

«A tal proposito, guardando alle quantità, ribadiamo la richiesta, già votata attraverso la mozione, che il nuovo impianto, pur avendo la capacità di bruciare 245.000 tonnellate annue, non superi le attuali 160.000» chiude Tramarin «e allo stesso modo, prendiamo una netta posizione contraria all’opzione di bruciare Pfas, soprattutto a causa dell’assenza di adeguate rassicurazioni sul piano scientifico. Consideriamo invece positivamente il fatto che l’impianto possa produrre energia e teleriscaldamento da destinare al futuro nuovo ospedale di san Lazzaro».

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