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Liceo Selvatico, al via il trasferimento delle opere

«Stiamo stringendo al massimo i tempi per poter iniziare quanto prima i lavori di restauro e procedere con l’affidamento dei lavori all’impresa entro fine anno. Per questo abbiamo programmato le attività propedeutiche per valutare i luoghi più adatti dove collocare le opere attualmente al Selvatico»

Si stringono i tempi per il trasferimento delle opere d’arte dell’Istituto Selvatico per dare il via ai lavori di restauro dell’immobile di via Meneghetti. All’incontro, convocato dal vicepresidente vicario della Provincia di Padova Vincenzo Gottardo erano presenti il Dirigente Scolastico Enrico Ghion e i rappresentanti della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.

Selvatico

Dichiara in merito Vincenzo Gottardo: «Stiamo stringendo al massimo i tempi per poter iniziare quanto prima i lavori di restauro e procedere con l’affidamento dei lavori all’impresa entro fine anno. Per questo abbiamo programmato le attività propedeutiche per valutare i luoghi più adatti dove collocare le opere attualmente al Selvatico». È stata fatta una prima suddivisione tra quelle tutelate dalla Soprintendenza e quelle di carattere più funzionale come le macchine di laboratorio e la biblioteca corrente. «La Provincia di Padova - ha concluso Gottardo - metterà a disposizione un magazzino e spazi adeguati, per agevolare questa operazione con carattere di massima urgenza. Stiamo facendo il possibile per iniziare con il restauro e l’adeguamento normativo di un bene storico artistico nel cuore della città».

Gli stralci

Lo studio di fattibilità prevede due lotti funzionali:

  • primo stralcio “Restauro dell'Ex Macello Jappelliano” dell’importo di 5 milioni e 434.082,86 euro.
  • secondo stralcio “Ristrutturazione e adeguamento normativo dell'ala est del Liceo Selvatico” il cui importo è di 5 milioni e 070.917,44 euro.

Conclude Vincenzo Gottardo: «Appare chiaro come la valorizzazione di quest’area urbana riguardi necessariamente non solo l’edificio in sé, ma anche le mura cinquecentesche da un lato e il Piovego dall’altro. Il restauro dell’Istituto Selvatico non si può configurare come un intervento isolato volto alla conservazione del bene monumentale, ma deve rientrare in uno scenario più generale di sviluppo urbano. L’opera consentirà la riapertura dell’attività didattica e riporterà all’antico splendore l’edificio. Siamo veramente vicini alla realizzazione di un progetto che coniuga riqualificazione urbana e culturale: il Selvatico e le sue pertinenze torneranno così a essere quel luogo di fermento intellettuale per la città e il territorio che erano in origine».

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