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Al Severi i progetti per i "nuovi" donatori di sangue dell'Avis

Ha coinvolto due classi, invitando una quarantina di studenti e studentesse a confrontarsi sui temi della donazione e dei corretti stili di vita, attraverso un approccio innovativo

All’istituto tecnico industriale settore tecnologico Francesco Severi di Padova il progetto Rise, promosso dall’Avis- Associazione volontari italiani del sangue, ha coinvolto due classi, invitando una quarantina di studenti e studentesse a confrontarsi sui temi della donazione e dei corretti stili di vita, attraverso un approccio innovativo: hanno formato dei team e acceso smartphone e visori, diventando protagonisti di un videogame sui temi del sociale, nonché di una serie di confronti interattivi sui valori del dono e dell’altruismo, mentre nei prossimi mesi verrà avviata una “social challenge”.  

Nadia Vidale

«I nostri studenti sono stati “ingaggiati” per il progetto R.I.S.E. di AVIS e chiamati a declinare le nuove tecnologie per comunicare il dono – evidenzia la dirigente scolastica Nadia Vidale  –  quando è arrivata la proposta di R.I.S.E alla nostra scuola è stata subito messa in condivisione con il consiglio di classe. Avendo anche noi dei volontari AVIS al nostro fianco, c’è stata subito una disponibilità nel voler intraprendere questa esperienza con i nostri studenti. Siamo una scuola a forte vocazione tecnologica, indubbiamente questo progetto ha contribuito a far conoscere il mondo virtuale, ma soprattutto a sensibilizzare sui valori della solidarietà, del dono e dell’altruismo, creando un’opportunità di accrescimento per gli studenti».   

160 studenti

L’istituto tecnico industriale settore tecnologico Francesco Severi (Padova) è una delle 7 scuole che in Veneto aderiscono a R.I.S.E, il progetto è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed è stato pensato per gli studenti delle classi terze di 60 istituti secondari di secondo grado di 11 regioni italiane. A partecipare per il Veneto più di 160 tra studenti e studentesse: oltre al liceo delle scienze umane Primo Levi di Badia Polesine (Rovigo), l’istituto tecnico-tecnologico-economico Galileo Galilei di Arzignano (Vicenza), l’istituto Fabio Besta (Treviso), l’istituto alberghiero Elena Cornaro di Jesolo (Venezia), l’istituto Stefani-Bentegodi di Buttapietra e Caldiero (Verona), l’istituto tecnico-economico Pier Fortunato Calvi di Belluno.  

Avis

«Desidero ringraziare e complimentarmi con gli studenti del Severi e con i loro coetanei che nelle altre scuole del Veneto stanno partecipando a R.I.S.E. Un plauso ai nostri volontari coinvolti, al personale scolastico e ai dirigenti per aver accolto l’iniziativa; rinnovo a studenti e studentesse l’augurio di un buon lavoro di gruppo e di poter trovare spazio di interazione attraverso un uso virtuoso della tecnologia per creare socialità e confronto sulla donazione di sangue e plasma, sui buoni stili di vita e sui valori civici» commenta Vanda Pradal, presidente di AVIS Regionale del Veneto che ha siglato la partnership con AVIS nazionale e le AVIS Regionali di Lombardia e Calabria, nonché il coinvolgimento dei volontari di Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Sicilia, Toscana, Umbria. All’ideazione e realizzazione di R.I.S.E. ha partecipato un pool di professionisti dei processi formativi, medici, docenti, coach ed esperti di videogiochi e la start-up AnotheReality. «L’importanza di “R.I.S.E.” sta nel pubblico a cui si rivolge: i giovani» sottolinea il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola «stimolare le nuove generazioni, fin da subito, su tematiche come la solidarietà, la salute, la donazione e l’educazione è il compito che ciascuno di noi deve portare a termine, perché se vogliamo che i giovani diventino il nostro futuro, allora è necessario ricordarsi che prima di tutto sono il nostro presente». 

Il futuro

Da qui a maggio 2023, gli studenti diventeranno diretti portavoce dei messaggi del progetto, utilizzando i social network. A loro sarà chiesto di ideare delle “social challenge”, cioè delle sfide semplici e divertenti che vengono comunemente lanciate sul web per poi diventare virali: azioni simboliche volte a stimolare le riflessioni su temi di rilevanza sociale (molti di voi ricorderanno la “ice bucket challenge” lanciata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla SLA, la Sclerosi laterale amiotrofica). Ciascuna scuola sceglierà la proposta migliore sviluppata al suo interno che, a sua volta, parteciperà a un contest nazionale. L’idea più originale e innovativa (la valutazione sarà a cura delle classi e di una giuria di esperti) sarà poi lanciata sui social e, per una settimana, gli studenti lavoreranno in gruppo per dare vita a video divertenti, curiosi, ma anche toccanti, ispirati all’idea vincitrice. 

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