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Inaugurate le nuove terapie intensive ad alta intensità dell'ospedale di Cittadella

Costato 5,5 milioni di euro, si tratta del primo reparto realizzato in Veneto. Creati 14 posti letto hi-tech: 8 di Terapia intensiva e 6 di Utic. Fortuna: «Questo è un bell’esempio di Terapia intensiva diffusa»

Taglio del nastro per le nuove Terapie intensive multidisciplinari dell’Ospedale di Cittadella: la cerimonia è avvenuta oggi 19 dicembre. Si tratta del primo caso di nuova terapia intensiva realizzata in Veneto con ricorso agli accordi quadro della Struttura Commissariale.

Il progetto

Il progetto, che era già stato precedentemente predisposto ed approvato, ha avuto un’importante accelerazione grazie all'utilizzo degli strumenti messi a disposizione, consentendo all’Ulss 6 di aderire agli accordi quadro messi a disposizione dalla Struttura Commissariale e quindi di rendere immediatamente cantierabile l'opera, con una economia procedurale stimabile in 12 mesi. Le nuove Terapie intensive multidisciplinari, modernissime e dotate dei più moderni accorgimenti di umanizzazione e confort sia per gli assistiti che per il personale sanitario, sono frutto di un importante investimento di 5.565.000 euro che ha visto il parziale ricorso al finanziamento previsto e garantito dal Commissario Straordinario mediante specifiche erogazioni di 3.611.000 euro, al quale si sommano il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo di 900.000 euro e 250.000 euro provenienti da fondi bilancio aziendale. Ulteriori investimenti hanno riguardato l’acquisto di attrezzature e apparecchiature, stanziati da Roma per circa 800.000 euro.

Fortuna

«Ogni inaugurazione porta con sé un carico di energia e di entusiasmo, è un dardo lanciato verso il futuro per l’avanguardia che rappresenta in termini strutturali e per la possibilità di offrire performance terapeutiche sempre più al passo con i tempi. Ringrazio tutti i generosi finanziatori che hanno permesso la realizzazione dell’opera, così come ringrazio il team multidisciplinare – ha detto il Direttore Generale, Paolo Fortuna - formato da tecnici e clinici che hanno progettato la nuova Terapia intensiva che presenta 6 posti letto in camera singola e 2 in stanza doppia, di cui 2 dotati di filtro infettivi, al fine di permettere il ricovero di pazienti con patologie altamente infettive. In particolare il reparto è stato strutturato per consentire diversi gradi di ricettività nei confronti degli infettivi: in base alle esigenze, è possibile la conversione delle pressioni di utilizzo dei locali fino alla completa conversione di tutto il reparto. E’ possibile inoltre utilizzare le degenze filtrate in sovrapressione rispetto ai locali adiacenti per tutelare la salute dei pazienti immunodepressi ovvero a pressione negativa per contenere eventuali contaminanti o virus all’interno della degenza. Sono stati installati anche dei filtri canister in ripresa al fine di restituire all’ambiente esterno aria filtrata e pulita da contaminanti in analogia a quanto avviene nei laboratori di classe Bl3»

Gli ambienti

L’umanizzazione degli ambienti è stata particolarmente curata: oltre a stanze dedicate al colloquio con i parenti, negli spazi comuni e di degenza sono state realizzate decorazioni parietali per rendere più gradevole l’impatto visivo. Posta grande cura nello studio dell’illuminazione: la luce per migliorare il recupero dei pazienti, risultato di un attento studio illuminotecnico basato su richieste specifiche dello staff medico che opererà nel reparto. «L’illuminazione biodinamica – ha continuato il Direttore Generale - è un tipo di illuminazione che supporta il ritmo circadiano e la salute psicologica attraverso una combinazione di sorgenti luminose artificiali, attuata da sistemi domotici comprendenti un orologio astronomico, che consente di cambiare intensità e tonalità della luce ambiente riproducendo il ritmo circadiano a beneficio dei pazienti e del personale. Essenzialmente, l’illuminazione circadiana consiste nel fornire l’intensità e lo spettro di luce appropriati in diversi momenti della giornata: al mattino la luce risulterà morbida e calda, a mezzogiorno fredda e intensa, la sera assumerà nuovamente colorazioni calde. La movimentazione dei letti è automatizzata mediante regolamentazione computerizzata e, in una logica di integrazione tra ospedali, parte della strumentazione a servizio del paziente è trasportabile insieme a lui qualora si rendano necessari trasferimenti: insomma questa nuova Terapia intensiva multidisciplinare è un bell’esempio di Terapia intensiva diffusa»

Ambulatori

E’ stato inoltre realizzato un ambulatorio chirurgico provvisto di pareti piombate per radioprotezione. Tale ambulatorio verrà utilizzato per le procedure invasive con guida radiologica del Servizio di Terapia Antalgica, afferente all’Uoc di Anestesia e Rianimazione. L’intervento si completa con la nuova Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (Utic),  reparto ospedaliero di cure intensive e sub-intensive specializzato nella gestione clinico-assistenziale del paziente affetto da sindrome coronarica o patologie cardiologiche di particolare gravità che ne mettono direttamente in pericolo la vita. «L’Utic è dotata di 6 posti letto – ha spiegato Fortuna - che dispongono di: monitoraggio elettrocardiografico continuo a 12 derivazioni e monitoraggio computerizzato dei parametri vitali che vengono visualizzati anche su un monitor centrale, oltre che su quello presente nelle singole stanze; monitorizzazione emodinamica cruenta ed incruenta, la ventilazione non invasiva e la terapia renale sostitutiva. La struttura è dotata di due ecocardiografi, uno dei quali dotato di sonda transesofagea. Risolta l’acuzie cardiologica, i pazienti vengono indirizzati nei letti di Semintensiva, quindi ad un percorso riabilitativo stabilendo fin dalla dimissione l’indicazione a follow-up presso i nostri ambulatori specialistici divisionali e garantendo in tal modo una “dimissione protetta” del paziente». 

Utic

L'Utic è strutturata per l’assistenza e la cura dei pazienti affetti da patologie cardiologiche acute che necessitano di monitoraggio continuo dei parametri vitali, dell’emodinamica, del ritmo cardiaco e del supporto ventilatorio. Inoltre l’Utic di Cittadella è centro Hub di riferimento del territorio che afferisce a Camposampiero nell’ambito della rete regionale per il trattamento dell’infarto miocardico acuto (Stemi), disponendo di una servizio di emodinamica attiva 24 ore su 24 per l’esecuzione dell’angioplastica primaria, che rappresenta il trattamento di scelta per questa patologia cardiaca tempo-dipendente. La presenza dell’Utic con le sale di cardiologia interventistica (emodinamica ed elettrofisiologia/elettrostimolazione) garantisce l’ottimizzazione delle tempistiche di gestione dei pazienti acuti.

Lanzarin

«Gli investimenti in sanità sono investimenti nel progresso. Abbiamo imparato durante l’emergenza Covid quale importanza ha non farsi cogliere impreparati. LA realizzazione di questi nuovi posti di terapia intensiva vanno nella direzione di un Veneto che guarda al potenziamento delle sue strutture. Il nostro sistema con oltre 480 posti di terapia intensiva è già ben dotato ma con questo nuovo investimento lo è ancora di più e qualora dovessero verificarsi nuovi eventi, che nessuno di noi si augura abbiamo ulteriori, armi per entrare in azione -evidenzia l’assessora alla Sanità e alle Politiche sociali della Regione, Manuela Lanzarin - .Gli investimenti in sanità sono numerosi e attraversano tutta la rete dei nostri ospedali. Gli affrontiamo nnell’ottica di rendere sempre più all’altezza non soltanto i nostri presidi e dotarli con attrezzature di ultimissima generazione. Questo significa lavorare sull’innovazione tecnologica ma anche sul comfort a beneficio del paziente e su una migliore accessibilità. Oggi abbiamo inaugurato un nuovo reparto, un investimento specifico nell’ospedale di Cittadella, in linea con la riqualificazione di questo nosocomio. Un tassello di un progetto molto più ampio iniziato anni fa con la piastra delle emergenze-urgenze ma proseguito con il progetto di quella delle degenze, per un investimento di circa quarantotto milioni di euro, che dovrà vedere la luce per il 2026. Questa struttura avrà così una connotazione nuova, quella che un territorio come questo merita».

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