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Martedì, 30 Aprile 2024
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Una treccia di 40 centimetri in ricordo di nonna Lella: il dono di Martina

Nonna Lella era in cura presso l'Istituto Oncologico Veneto. La nipote: «Lei è stata e sarà sempre la luce che mi farà brillare gli occhi per l’entusiasmo». La figlia Luisa: «La vostra professionalità, la disponibilità e l'aiuto che ci avete dato rimarranno per sempre nel nostro cuore»

Un amore sconfinato, una nonna energica e ottimista capace di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, una nipote che di quell’entusiasmo si è nutrita da sempre e con il quale desidera ora contagiare gli altri, dimostrando che, oltre la malattia, oltre la morte, la vita è un dono meraviglioso: «A te, nonna Lella, che mi hai insegnato l’arte di sorridere». Martina, 16 anni, padovana, ha esaudito il suo desiderio in memoria di nonna Mariabella, per tutti Lella, in cura all’Istituto Oncologico Veneto, mancata nel maggio scorso per le complicazioni di un tumore.

Treccia

Martina, novella “Rapunzel”, ha così donato quasi mezzo metro di capelli alle donne malate di cancro. «Sono già quattro mesi, quattro lunghissimi mesi che non ti posso stringere - dice Martina, rivolgendosi direttamente a nonna Lella - raccontare i miei segreti, passare del tempo con te: è vero, mi vieni ad abbracciare nei sogni, mi sei sempre vicino e mi tieni la mano sulla spalla. Sono quattro mesi che sto cercando di fare tesoro di tutto ciò che hai lasciato dentro me, e ora ti dedico un piccolo gesto. Come ci ripetevi sempre tu: “L'oceano è fatto di piccole goccioline d’acqua”. Porto nel cuore la tua generosità che mi hai insegnato essere un dono che appartiene all’anima: non dipende da ciò che hai, ma da ciò che sei». Ecco perché la sedicenne ha voluto fare una cosa speciale «con la speranza di far tornare un sorriso a chi, come mia nonna, ha provato la sofferenza. Ho donato i miei capelli i miei lunghissimi capelli. Oggi sono 4 mesi che nonna Lella non c’è, così ho pensato di donare 10 centimetri per ogni mese: 40 centimetri in tutto». La ragazza li ha donati al progetto “Taglia e dona”, promosso dall’associazione veronese “La cura sono io” che, con capelli veri, realizza parrucche per le malate oncologiche, «per le guerriere che combattono ogni giorno contro quei mali che fanno tanta paura e spesso tolgono la speranza! Io la speranza l’ho conosciuta grazie allo Iov».

Iov

«Siamo commossi e riconoscenti nei confronti di Martina e della sua famiglia - rileva il direttore generale Patrizia Benini - che hanno dimostrato grande attaccamento allo IOV, sposando pienamente la nostra causa: l’attenzione alla singola persona, alle sue esigenze di vita in senso complessivo, è una delle nostre mission. Tante volte si sente parlare di “umanizzazione”, bello vedere gesti che la realizzano». Prosegue Martina: «Vorrei, con questo gesto, dimostrare di avere la capacità di tirare fuori la forza senza mai opporla alla dolcezza, proprio come ha fatto la mia cara nonna. Lei è stata e sarà sempre la luce che mi farà brillare gli occhi per l’entusiasmo, quell’entusiasmo che saprà farmi emozionare per ogni piccola grande cosa. Come diceva lei quando ci raccontava la bravura e la dolcezza con cui l’avevano accolta allo IOV a Padova. Anch’io vorrei nel mio piccolo sostenere una ragazza, una donna, che magari non può vivere spensierata come me, a causa della sua malattia, donandole i miei capelli». Conclude Luisa, figlia di Mariabella e mamma di Martina: «La vostra professionalità, la disponibilità e l'aiuto che ci avete dato sono nel nostro cuore dove resteranno sempre. Mia figlia è sempre stata gelosissima dei suoi capelli e la sua nonna li adorava. Come voi vi siete presi a cuore la mia mamma cercando di darle tutto il vostro sostegno, Martina, simbolicamente, vuole prendersi a cuore tutte coloro che hanno bisogno di uno stimolo per andare avanti regalando i suoi capelli per le parrucche».

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