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Caso Aps, Fratelli d'Italia: «Bentsik vittima degli smottamenti interni alla maggioranza»

Il consigliere di opposizione dice la sua sulla vicenda che ha visto il ridimensionamento dell'amministratore delegato, che in un colpo solo ha perso il posto di amministratore delegato, quello nel cda e il tram. Si occuperà di pubblicità e forno crematorio

«Scriveva Gianni Rodari che: "Nel paese della bugia, la verità è una malattia." Verità di cui non sembra essere portatrice  l'amministrazione comunale padovana che continua a spergiurare in merito alla gestione delle partecipate pubbliche. Solo 4 giorni fa, infatti, a precisa domanda del nostro capogruppo, il sindaco dichiarava di non saper nulla di "defenestramenti" in atto in Aps, relegando il tutto ad indiscrezioni giornalistiche e parlando di una semplice ridefinizione dei compiti. Ieri, la realtà dei fatti presentatata dalla stessa amministrazione e dai vertici di Aps in conferenza stampa, ha capovolto quanto sostenuto dal primo cittadino lunedì. Infatti, la governance della società è stata stravolta, eliminando completamente la figura dell'amministratore delegato e demansionando lo stesso con riassegnazione a nuovo incarico». Interviene nella polemica sulle nomine di Aps, con il ridimensionamento della figura dell'amministratore delegato Riccardo Bentsik, il consigliere di Fratelli d'Italia, Enrico Turrin

«Non è un avvicendamento»

«Non certo un normale avvicendamento per colui che fin qui si era sempre occupato del progetto Smart e che viene ora bypassato proprio nel momento cruciale per la riuscita della principale opera pubblica comunale - continua Turrin - .Ma che qualcosa non tornasse era evidente anche dal comportamento anomalo di Aps, che solo il 29 giugno scorso pubblicava un avviso di selezione per la ricerca di un Direttore Generale, per poi ritirarlo il 21 luglio con un laconico comunicato stampa, ed infine il 27 presentare un vertice societario stravolto dall'eliminazione della figura di amministratore delegato e della figura del direttore generale e la creazione di 3 "macro strutture". Cos'è successo all'interno della società e/o dell'amministrazione comunale per invertire di 180 gradi in meno di un mese la rotta precedentemente tracciata? Com'è possibile che un cambiamento cosi impattante nella gestione della partecipata sia intervenuto in cosi poco tempo? E perché il sindaco non ne ha fatto menzione in consiglio comunale o peggio lo ha taciuto? Pur apprezzandone la professionalità e lo spirito di servizio, mi permetto di dubitare che il Direttore Generale del Comune, giunto da fuori città e nominato appena il 15 giugno, sia l'unico artefice di questo cambiamento epocale».

Bentsik

«Sia chiaro, non sono in dubbio le competenze delle figure prescelte, cosi come esprimo la mia solidarietà ad un solido professionista come Riccardo Bentsik, ma è del tutto evidente che la parte politica al governo della città perseveri in una gestione poco trasparente della cosa pubblica. Temo che l' operatività della macchina comunale sia vittima di assestamenti o meglio di smottamenti interni ad una maggioranza sempre più litigiosa e frammentata anche dal rinnovo dei cda delle società partecipate. Mi auguro, altresì, che qualcuno a sinistra non pensi di sfruttare la pausa estiva per confezionare qualche altro blitz di cui consiglio comunale e cittadinanza ne vengano a conoscenza solo a giochi già chiusi, sarebbe un atteggiamento davvero inaccettabile».

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