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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Vendemmia 2019, previsioni incoraggianti nonostante maltempo e cinghiali

3.700 viticoltori scommettono su qualità, sostenibilità e risalita dei prezzi. Dagli oltre 7mila ettari di vigneto saranno raccolti circa 800mila quintali d'uva, soprattutto bianca

Scatta il conto alla rovescia per l’inizio della vendemmia 2019: come spiega Coldiretti Padova i viticoltori si aspettano un’annata nella media sul fronte della quantità, con qualche leggera flessione in alcune aree colpite dal maltempo, mentre la qualità continuerà a dare soddisfazioni, con la speranza che vi possa essere un aumento dei prezzi che premi soprattutto chi fa qualità.

Oltre 3.700 viticoltori

Dai Colli Euganei alla pianura c’è attesa per l’inizio della vendemmia per gli oltre 3.700 viticoltori padovani. Se nel 2018 la produzione ha conosciuto un incremento significativo di oltre il 10 per cento, portando la quantità di uva raccolta sopra gli 800mila quintali, quest’anno non ci si aspettano significativi scostamenti, fatta eccezione per i vigneti purtroppo colpiti da grandine, in particolare a Galzignano e Rovolon, o “vendemmiati” anzitempo dai cinghiali su alcune zone dei Colli Euganei, una vera e propria calamità per alcune aziende. A questo proposito i viticoltori alle prese con i danni da cinghiale sottolineano come il valore degli eventuali indennizzi, quando si arriva ad ottenerli dopo mille difficoltà burocratiche, è ben lontano dal valore dell’uva perduta, perché i cinghiali sono dei “buongustai” e scelgono sopratutto i vigneti con le varietà migliori, destinate ai vini di qualità di pregio.

800mila quintali di uva nel Padovano

A parte i fenomeni estremi, dopo una difficile partenza con la lunga siccità invernale, la stagione si è caratterizzata per l’alternanza di periodi caldi e altri più freschi che hanno favorito la maturazione dei grappoli, sia per i rossi che per i bianchi. Se d’ora in poi il meteo sarà stabile e garantirà la giusta alternanza fra giornate calde e notti più fresche la maturazione dell’uva sarà ottimale procederà secondo le attese. Per la stragrande maggioranza, come ormai è una consuetudine negli ultimi anni, la vendemmia sarà all’insegna del vino bianco, visto che oltre i due terzi dei vitigni padovani sono a bacca bianca. Negli oltre settemila ettari di vigneti a fare la parte del leone è l’uva glera, da cui si ricavano il prosecco in pianura e il serprino sui Colli Euganei, con quasi 2.700 ettari, seguito dal pinot grigio interno ai mille ettari, mentre fra i rossi mantiene le posizioni il classico merlot con poco più di mille ettari, seguito a distanza da cabernet sauvignon e cabernet franc. Salvo sorprese nelle prossime settimane la produzione dovrebbe assestarsi intorno agli 800mila quintali nel padovano. Sui Colli Euganei l’andamento stagionale è stato nel complesso favorevole, anche sotto il profilo sanitario, sia per i bianchi, a partire dal moscato giallo e bianco, tipico della zona, come per i grandi vini rossi, alla base del taglio bordolese sempre molto apprezzato. 

Le tipologie di viticoltura

Nella nostra provincia, osserva Coldiretti Padova, continua a crescere la superficie di vigneto, ormai a circa 7050 ettari, il 68,75% dei quali destinati alle uve a bacca bianca e il 31,25%alle uve a bacca nera. Sostanzialmente stabile il numero delle aziende vitivinicole padovane, 3778 e confermato anche il “podio” delle prime tre varietà: al primo posto Glera con quasi 2700 ettari, Merlot al secondo posto con 1.145 ettari e Pinot Grigio 970 ettari, in ascesa dopo l’introduzione della nuova Doc Delle Venezie specificatamente dedicata a questa uva. Guardando all’andamento delle superfici negli ultimi tre anni emerge che la superficie estirpata è stata di 564 ettari mentre i nuovi impianti hanno portato a 1.653 ettari in più, determinando perciò un saldo positivo di 1.088 ettari. La viticoltura padovana è sempre più orientata alla qualità e all’origine – sottolineano i tecnici di Coldiretti Padova – e cresce il numero di bottiglie a marchio Doc e Docg. Molto bene la costante ascesa del Fior d’Arancio dei Colli Euganei Docg, ormai il vino bandiera del territorio a tutti gli effetti, sul quale i nostri produttori hanno puntato con convinzione e dedizione fin dall’inizio. Il vino imbottigliato con questa denominazione che ormai identifica il nostro territorio anche oltre i confini regionali ha conosciuto nell’ultimo triennio un incremento significativo del 5% che conferma la crescita continua degli ultimi anni.  Altro motivo di soddisfazione per la viticoltura padovana è lo sviluppo della coltivazione biologica in oltre 600 ettari di vigneti coltivati da un centinaio aziende. Non a caso prosegue al bio distretto nell’area dei Colli Euganei proprio per favorire e agevolare questa forma di coltivazione sostenibile che trova un’attenzione e un consenso sempre più  ampio fra i consumatori. Cresce anche l’impegno delle nostre aziende vitivinicole verso i mercati esteri, dove i nostri vini si stanno facendo conoscere e apprezzare.

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