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Violenza di genere, i segnali per riconoscere i casi: il corso in Camera di Commercio

L’iniziativa sperimentale, attivata per la prima volta, si affianca alle numerose progettualità messe in campo dalla Camera di Commercio sui temi del contrasto alla violenza di genere e della promozione della parità nei luoghi di lavoro

Una confidenza captata al volo da una cliente sul lettino dell’estetista, un livido intravisto tra i vestiti durante un trattamento di bellezza, uno scambio di pensieri durante una messa in piega: le imprese del settore benessere – parrucchieri, estetisti, tatuatori – per la natura specifica della loro professione a contatto con i clienti, possono giocare un ruolo fondamentale nell’intercettare le “spie” di situazioni di violenza contro le donne. A partire da questa convinzione Confartigianato Imprese, CNA Padova e Rovigo e Camera di Commercio di Padova con il Comitato per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Padova hanno promosso oggi, lunedì 27 novembre, un momento formativo rivolto alle imprese del settore.

L'iniziativa

La proposta formativa online gratuita, gestita dalla cooperativa sociale Gruppo R, realtà che vanta un’esperienza pluriennale nel contrasto alla violenza di genere, ha coinvolto un piccolo gruppo di imprenditrici e lavoratrici del settore, cui sono stati illustrati alcuni strumenti utili per riconoscere e gestire situazioni di violenza o di sospetta violenza, individuando i passi da intraprendere per offrire un sostegno alla vittima e aiutarla a uscire dalla condizione in cui si trova. L’iniziativa sperimentale, attivata per la prima volta, si affianca alle numerose progettualità messe in campo dalla Camera di Commercio sui temi del contrasto alla violenza di genere e della promozione della parità nei luoghi di lavoro. Sempre nella giornata di oggi, nel tardo pomeriggio, il convegno "Imprese e istituzioni insieme si può - Azioni diffuse per la prevenzione della violenza di genere" è stato occasione per condividere idee, strategie e riflessioni e per presentare alcune delle iniziative attivate. Fra queste il percorso formativo dedicato in modo particolare ai responsabili delle risorse umane delle imprese: un progetto che ha preso il via lo scorso luglio e ha coinvolto ad oggi dieci aziende medio-grandi del territorio. La formazione, curata anche in questo caso dagli esperti di Gruppo R, è articolata in percorsi di tre incontri ciascuno, dedicati rispettivamente alla presentazione del fenomeno della violenza di genere, alle diverse forme di sessismo e disparità che si possono ritrovare nei contesti aziendali e agli strumenti da mettere in campo sia per casi che avvengano all’interno dell’impresa, sia quando vengano rilevate situazioni che coinvolgano la lavoratrice nella sfera familiare. Sul tema della lotta alle discriminazioni di genere, alle molestie e alla violenza nei luoghi di lavoro la Camera di Commercio, insieme alle associazioni di categoria del territorio e ad altri soggetti istituzionali, nel luglio 2022 ha sottoscritto un protocollo promosso dalla Consigliera di parità della Provincia di Padova che impegna tutte le realtà a porre in essere azioni volte a promuovere la rimozione delle discriminazioni nei luoghi di lavoro.

Violenza di genere

Il contrasto alla violenza di genere passa anche attraverso una diversa cultura della valorizzazione della diversità e della rimozione degli ostacoli che frenano una piena parità. Va in questa direzione il bando dedicato alle madri imprenditrici, altra iniziativa presentata in occasione del convegno di ieri. La seconda edizione, quest’anno, ha visto la partecipazione di 20 imprese e la concessione di 73mila euro di contributi a parziale copertura delle spese per conciliare i tempi di vita e lavoro, dai costi per il nido o la scuola d’infanzia a quelli per l’attivazione di una postazione di smart working, fino alle spese per il personale assunto per sostituire l’imprenditrice durante i primi mesi o comunque nei primi sei anni di maternità. Una misura volta a sostenere le imprenditrici, spesso particolarmente gravate dalla sfida di conciliare la gestione dell’azienda e l’attività di cura familiare, consentendo loro di continuare a svolgere l’attività lavorativa.

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