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Il Quartetto Cetra, il canto di un'Italia che sognava

Anni in cui il nostro Appiani ribolliva di passione con il Padova di "paron" Rocco e la nostra città si meritava un lungo servizio sul Corriere della Sera con il quale Padova veniva definita la "Milano del Veneto"

Colto da una crisi di malinconia, per fortuna non cronica, tempo fa mi sono recato in soffitta per rimestare tra i vecchi ricordi di una "eroica gioventù", e scartabellando tra i polverosi  scaffali ho trovato una raccolta di vecchi 78 giri. Dischi che oggi sono divenuti quasi un reperto storico, assieme ai 45 e ai 33 giri e lo stesso ormai dimenticato giradischi. Tutti strumenti che sono testimonianza di un tempo in cui non c’erano i telefonini, i computer e tutte le meraviglie tecnologiche che contraddistinguono i tempi attuali. Con una certa commozione ho aperto la raccolta che racchiudeva una ventina di esibizioni del famoso quartetto Cetra, un sempre applaudito complesso di voci che hanno accompagnato l’Italia per lungo tempo, tra gli anni Cinquanta e Ottanta. Tre voci maschili e una cantante femmina, e proprio quest'ultima, per la cronaca, scomparsa di recente.

DONNA AMAZZONE O SIRENA? Uno dei loro cavalli di battaglia fu senza dubbio una canzone dal titolo: “Donna, tutto si fa per te”, che continuava affermando nei suoi versi che “donna,  sei una favola splendida, sei tu, solo tu, quel desiderio che l’uomo chiama amor”. “Donna, sei una favola splendida”. Ma quale tipo di donna? Un interrogativo che personalmente mi coinvolge e mi perseguita da quando ho sostituito i calzoni corti con quelli lunghi e mi sono spuntati sul viso i primi peli della barba: in fatto di donne, sono da preferire le amazzoni o le sirene? In poche parole sono da preferire le donne dotate di forti caratteri e battagliere o quelle dolci e amorevoli che spesso e volentieri ti conquistano dicendoti: “Sì, amore mio, hai proprio ragione tu”?  (Bada bene: nove volte su dieci te lo dicono per farti contento, ma dentro di loro sono esattamente di parere contrario).

PADOVA "MILANO DEL VENETO". Al di là di queste considerazioni, con la raccolta di motivi del vecchio quartetto Cetra è stata per me una galoppata di ricordi negli anni di un boom economico che lanciava il nostro Paese ai vertici mondiali, sia in termini commerciali che industriali. La Fiat metteva sul mercato la mitica 500 che ti costava poco più di 450 mila lire, un tempo in cui lo stipendio di un insegnante era di circa 70 mila lire al mese e compravi un quotidiano con 25 lire. Anni in cui il nostro Appiani ribolliva di passione con il Padova di "paron" Rocco e la nostra città si meritava un lungo servizio sul Corriere della Sera con il quale Padova veniva definita la "Milano del Veneto". In fatto di tv esisteva solamente la Rai, con due canali, rigidamente in bianconero, mentre sulla scena apparivano timidamente le prime emittenti radiofoniche private. E mi par di ricordare che la prima sia stata Radio Biella.

LINA MERLIN DA POZZONOVO. Politicamente primeggiava la Democrazia Cristiana e proprio Padova, assieme a Vicenza, vantava alcuni tra i personaggi politici piuù importanti d'Italia, da Gui a Bettiol, da Carraro a Fracanzani, e vi fu un periodo, durante il governo del vicentino Rumor con Gui ministro, che sempre il Corriere della Sera definì il mondo politico romano come la segreteria particolare della Dc veneta. Ma Padova potè vantarsi, a torto o a ragione, di avere tra le sue file politiche la prima donna italiana eletta al Senato nel 1948, la maestra Lina Merlin, nata a Pozzonovo, divenuta poi universalmente celebre per aver varato, dopo una lunga battaglia, la legge che nel 1958 aboliva la prostituzione legalizzata, in parole povere la chiusura dei cosiddetti "bordelli". E intanto il Quartetto Cetra continuava a cantare quella bellissima canzone dal titolo: "donna, tu sei una favola splendida". Già ma quale donna? A 70 anni suonati, non so voi amici maschietti, ma io me lo sto ancora chiedendo...

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